Aviazione Esercito – 2° Reggimento di Sostegno “Orione”- Bologna

Sic itur ad astra”  “Attraverso le asperità sino alle stelle”

Introduzione.

Giovedì 7, ho incontrato gli uomini del Col. Recano Vincenzo, Comandante del 2° Reggimento Orione. Accompagnato dal 1° Maresciallo Nicola Fattibene, che lo ha accompagnato per tutta la giornata, anche durante l’attività volativa.

Il Polo Tecnico Logistico (PTL) opera presso l’aeroporto Militare “Fausto Pesci” sullo stesso sedime dell’aeroporto “Marconi” di Bologna fornendo il 2° Livello di Manutenzione (Service Support) per il modernissimo elicottero NH 90.

Il nostro inviato ha voluto approfondire e portare alla luce, come fatto in precedenza con i colleghi del 3° “Aquila” di Orio al Serio, l’intenso lavoro che viene svolto dietro le quinte, per questa modernissima macchina, NH-90 ETT il primo mezzo Fly by Wire dell’Aviazione dell’ Esercito Italiana. 

Insieme al Reggimento, schierato in piazza d’armi, abbiamo assistito alla cerimonia quotidiana dell’alza bandiera. E’ stata una bella emozione condividere questo momento con i baschi azzurri sulle note del nostro Inno Nazionale.

Terminata la cerimonia ci siamo recati in aula per il Briefing mattutino alla presenza degli equipaggi interessati alle attività di volo giornaliere e di tutte le componenti di pronto intervento coinvolte nella complessa organizzazione della giornata volativa.

A seguire, in nostro favore, il Comandante ed il suo Staff hanno descritto in dettaglio le attività del Reggimento con un briefing approfondito sul “sistema Orione”.

Il nostro inviato ha incontrato successivamente i responsabili di settore che hanno descritto in dettaglio le competenze e le funzioni del Reggimento Orione.

Cenni storici del Reggimento.

63 anni di attività (1° marzo 1957- 1° marzo 2020)

Circa 63 anni fa lo Stato Maggiore Esercito avvertì la necessità di dotarsi di una struttura che permettesse di incrementare l’efficienza degli aerei leggeri. Fu così costituito, il 1° marzo del 1957, il 2° Reparto Riparazioni Aerei Leggeri dell’Esercito.

In questi 60 anni di storia molti sono stati i cambiamenti nel modo aeronautico. Nel primo periodo si parlava di Aviazione Leggera perché i mezzi di quell’epoca erano costruiti in legno, tubi e tela, oggi invece, si vola su macchine tecnologicamente avanzate addirittura fly by wire. Una vera rivoluzione tecnologica, non solo per i mezzi ma anche per personale, competenze e per ciò riguarda le normative sulla qualità e sicurezza nell’ambito della manutenzione.

Il 2°Reggimento Orione è stato infatti il primo ente dell’Aviazione dell’Esercito certificato AER-P-2005, una norma di certificazione di qualità rilasciata dalla Military Aviation Authority nazionale (ARMAEREO) per tutti gli Enti militari e i Corpi armati dello Stato che svolgono attività di manutenzione sugli aeromobili registrati nel Registro degli Aeromobili Militari (R.A.M.).

Nel corso di questi anni il personale del Reggimento si è distinto in operazioni prettamente manutentive e operative su varie linee di volo AVES sia ad ala fissa sia ad ala rotante.

Agli inizi degli anni 60 infatti l’allora 2°RRALE ha provveduto alla revisione ed alla messa in linea degli elicotteri G-47, donati dall’Esercito americano.

L’equipaggio dello HUEY che ci ha permesso di effettuare le riprese fotografiche all’NH-90

Nel tempo ha operato su AB-47 G/J, AB-204, AB-205, AB 206, A 109, AB-412, A-129.

L’esperienza maturata su varie linee in supporto nazionale ed estero ha permesso di ottenere risultati di primo piano. Per citare uno degli ultimi risultati lo sviluppo a tutto tondo del UH205 MEP dotato di apparati di contromisure e armamenti che lo hanno visto impiegato in un teatro operativo ad altissimo rischio dove in un anno lo stesso ha volato più di 3000 ore in condizioni combat.

Oggi il 2° Orione è il Polo Tecnico Logistico per la linea NH-90, un elicottero multiruolo di nuova generazione.

Dal 1957 a oggi molti sono stati i cambiamenti sul territorio italiano ma anche a livello mondiale. Diverse volte il Reggimento si è trovato a operare fuori dai confini nazionali fornendo un contributo prezioso per il supporto delle linee impiegate in zone di operazioni come: Afghanistan, Iraq, Somalia etc. Da ricordare la missione UNFIL in Libano dove l’Aves è ancora presente dopo molti anni di permanenza in quell’area.

Tutte queste attività rendono onore al personale del 2° Orione che porta alto il nome dell’Aviazione dell’Esercito ed è pregio e orgoglio della città di Bologna in cui opera anche a favore della popolazione, intervenendo soprattutto in casi di calamità naturali e trasporto medico di organi.

Date storiche del Reggimento.

1957. Costituzione del 2° Reparto Riparazioni Aerei Leggeri dell’Esercito ed inizio attività manutentiva su                   aerei L18, L-19 ed L-21B.

1960. inizio attività manutentiva su AB-47G

1965. inizio attività manutentiva su AB-47J e AB-204

1972. inizio attività manutentiva su SM 1019

1973. riconfigurazione manutentiva in 2° Reparto Riparazioni e attività manutentiva su AB-205

1975. inizio attività manutentiva su AB-206

1990. consegna della Bandiera di Guerra

1991. inizio attività manutentiva su A-109

1993. inizio attività manutentiva su A-129 prima serie

1994. inizio attività manutentiva su AB-412

1999. consegna al Reggimento lo Stendardo si Combattimento

2000-2003 ridenominazione del Reggimento da Reggimento di Sostegno Cavalleria dell’Aria in Reggimento di Sostegno dell’Aviazione dell’Esercito

2009. riconfigurazione di 10 AB-205 destinati al T.O. (Teatro Operativo) Afgano nella versione MEP (Mission Equipment Package)

2010. assunzione del mandato di Polo Tecnico Logistico per la linea NH-90 ETT

2011. definizione dei parametri per l’internalizzazione in F.A. delle attività tecnico manutentive degli elicotteri NH-90 ETT

2012. conseguimento della certificazione della Air Trasportability Test Loading Agency della USAF per il caricamento degli NH-90 ETT su vettore strategico C-17 Globemaster III

2015. conseguito il 29 aprile 2015 la Certificazione N°008 in conformità alla AER(EP) P-2005 quale Ente di Manutenzione approvato per il mantenimento dell’Aeronavigabilità di aeromobili militari

2016. conseguito il 7 settembre 2016 la Certificazione N°028 in conformità alla AER(EP) P-2147 quale Ente abilitato all’erogazione di servizi di formazione sulla manutenzione di aeromobili militari.

Operazioni Internazionali.

In breve le date più significative delle operazioni in teatri operativi all’estero.

1981. inizio missione in Libano AB-205 A

1989. missione in Namibia

1991. missione Airone in Iraq e Monitor Mission in Iugoslavia

1992. missione Ibis in Somalia

1993. missione in Mozambico

1995. missione Ibis II° in Somalia

1997. missione Alba in Albania e SFOR in Bosnia

1999. missione Kfor i Kosovo

2004. missione Antica Babilonia in Iraq

2005. missione ISAF in Afghanistan

2010. Task Force La Fenice in Afghanistan con UH-205 MEP

2012. Task Force La Fenice in Afghanistan con UH-90 ETT

2016. missione Prima Particha in Iraq con UH-90 ETT e Supporto alla Missione UNFIL “Leonte” UH-412

A seguire, in nostro favore, il Comandante e il suo Staff hanno descritto in dettaglio le attività del Reggimento con un briefing approfondito sul “sistema Orione”.

Il nostro inviato ha incontrato successivamente i responsabili di settore che hanno descritto in dettaglio le competenze e le funzioni del Reggimento Orione.

Compiti del Reggimento

Il 2° Reggimento di Sostegno Aviazione dell’Esercito “ORIONE” è un organo esecutivo di 2° livello tecnico aeronautico (Fascia Logistica di Sostegno) che svolge attività di approvvigionamento, rifornimento, mantenimento, sgombero, alienazione e supporto a favore dei Reparti di impiego dell’Aviazione dell’Esercito. In particolare:

  • Introduzione in servizio degli aeromobili UH-90 e dei mezzi di supporto al suolo di competenza acquistati dalla Direzione Generale degli Armamenti Aeronautici attraverso il concorso alle attività di accettazione e collaudo degli UH-90A alla fine del ciclo di produzione presso gli stabilimenti della ditta Leonardo di Tessera e Frosinone;
    • Mantenimento degli aeromobili e dei mezzi di supporto al suolo di competenza attraverso interventi di:
      • Manutenzione preventiva;
      • Manutenzione correttiva.
    • Approvvigionamento dei materiali dell’AVES per il mantenimento e l’impiego dei mezzi di cui è responsabile in qualità di PTL con attività contrattuale centralizzata o decentrata;
    • Rifornimento dei materiali dell’AVES di cui è responsabile in qualità di PTL agli organi esecutivi di 1° e 2° livello;
    • Acquisizione e distribuzione degli item necessari per l’allestimento delle aviofficine destinate alle lavorazioni ed all’approntamento degli elicotteri NH-90 dei Reparti di Giurisdizione (3° Rgt. AVES “Aldebaran”, 5° Rgt. AVES “Rigel” e 7° Rgt. AVES “Vega”);
    • Sgombero sul 3° livello degli aeromobili, dei mezzi di supporto al suolo e dei relativi componenti;
    • Alienazione degli aeromobili, dei mezzi di supporto al suolo e dei relativi componenti dichiarati fuori uso.

Inoltre il recente quadro internazionale ha fatto scaturire una serie di esigenze che vede il Reggimento impegnato, a vario titolo, in supporto in tutte le attività necessarie a garantire:

  • Il sostegno di 2° Livello Tecnico sulla linea di elicotteri UH-90A e relativi supporti al suolo rischierati in Teatro di Operazioni;
    • L’approntamento del personale a qualsiasi titolo designato per l’impiego nelle suddette Operazioni;
    • il deployment degli aeromobili in Teatro di Operazioni ed il successivo sgombero in patria, per manutenzioni non eseguibili in Teatro o al termine dell’esigenza.
Preparazione all’imbarco su AN-124 – Foto E.I.

L’attività di deployment è una delle attività peculiari che il Reggimento che ha gestito e sviluppato in proprio e che si sono concluse con il rilascio, da parte dell’USAF Material Command, del “Internal Air Transport Certification” che autorizza il trasporto dell’elicottero NH-90 con il vettore strategico McDonnell Douglas C-17 Globemaster III, consentendo, di fatto, il rischieramento dei primi NH-90 in territorio afgano nel 2012.

Fasi delicate dell’ancoraggio dell’elicottero in stiva – Foto E.I.

Il processo tecnico logistico di cui il Reggimento è stato protagonista nello studio e nello sviluppo, è durato quasi un anno e ha portato alla certificazione attraverso le seguenti fasi:

  • Studio di fattibilità del caricamento;
    • Compilazione e presentazione del documento preliminare ATTLA (Air Transportability Test Loading Activity);
    • Individuazione della configurazione da trasporto, allo scopo di soddisfare i requisiti imposti dal peso massimo trasportabile dal vettore;
    • Ingegnerizzazione, realizzazione ed acquisizione del kit per il condizionamento ed imbarco dell’elicottero sul vettore;
    • Attività di test per il condizionamento e l’imbarco.
Imbarco completato su vettore AN-124 – Foto E.I.

La certificazione iniziale è stata ulteriormente implementata con l’abilitazione al trasporto sul vettore Antonov AN-124 che necessità di un tempo minore per predisporre l’aeromobile e consente il trasporto contemporaneo di due aeromobili con evidente incremento di capacità operativa che può essere fornita alle unità AVES impiegate in Te.Op.

Inoltre, il 2° “Orione”, è stato il primo Reparto dell’Esercito Italiano a conseguire la certificazione di Qualità AER(EP).P-2005, rilasciata dalla Military Aviation Authority nazionale (ARMAEREO) per tutti gli Enti militari e i Corpi armati dello Stato che svolgono attività di manutenzione sugli aeromobili registrati nel Registro degli Aeromobili Militari (R.A.M.) e, recentemente, ha acquisito la certificazione di Centro di Formazione Manutentori per il personale tecnico AVES destinato ad operare sull’aeromobile NH-90.

Il Reggimento si annovera fra quelli infrastrutturalmente più moderni e tecnologicamente più avanzati del panorama dell’Aviazione dell’Esercito, chiamato a supportare, a 360° in qualità di PTL, uno degli elicotteri che rappresentano la punta di diamante della specialità che ha raggiunto oramai la configurazione Full Operational Captabili (FOC).

Livelli Tecnici di manutenzione.

L’esperto 1° Lgt. Gabriele M. ci ha fornito una dettagliata spiegazione tecnica di come vengono definite le mansioni dei vari specialisti e dei vari livelli tecnici nell’ambiente militare.

I livelli manutentivi sono suddivisi in:

1° Livello tecnico – esegue operazioni di manutenzione preventiva effettuate dalle squadre di assistenza e dal personale specificatamente addestrato. Tale Manutenzione si svolge normalmente presso il Reparto operativo che ha in carico l’aeromobile e comprende le operazioni idonee a mantenere il materiale in buone condizioni e ad assicurare un impiego pronto ed appropriato.

2° Livello Tecnico – La manutenzione di secondo livello tecnico è costituita dalla manutenzione correttiva di cui è tecnicamente competente il Reparto operativo che impiega l’elicottero. La manutenzione comprende perciò le riparazioni per cui sono necessarie infrastrutture ed attrezzature particolari o estremamente costose, la sostituzione di complessivi e di gruppi principali, tutti quei lavori necessari per assicurare la dovuta assistenza a livello tecnico inferiore.

3° Livello Tecnico – Comprende: tutte le operazioni necessarie per rimettere in piena efficienza il materiale di equipaggiamento usurato e danneggiato attraverso operazioni di revisione generale a scadenza periodica dei gruppi, dei complessivi, degli accessori, dei particolari ausiliari. Normalmente è di competenza della DRS (Ditta Responsabile di Sistema) e per l’elicottero NH-90 è NHI che esercita la funzione attraverso la Partner Company Leonardo Helicopter.

Formazione del personale

Attualmente il personale acquisisce la qualifica di tecnico-meccanico dell’Aviazione dell’Esercito attraverso un iter formativo che prevede una fase basica comune con il superamento di un corso della durata di circa 6 mesi al Centro Addestrativo dell’AVES in Viterbo. Durante la frequenza gli aspiranti tecnici apprendono tutte le nozioni di base necessarie per la successiva fase formativa. Superata la prima fase il personale verrà avviato ai Centri di Formazione Manutentori per l’acquisizione del Type Rating sull’aeromobile in funzione del reparto di assegnazione. Nella fattispecie il 2° Orione è Centro Formazione Manutentori certificato per l’aeromobile NH-90 e, pertanto, tutto il personale destinato a operare su questo sistema d’arma viene formato presso le moderne strutture didattiche del reggimento. Da evidenziare che il personale formatore essendo contemporaneamente anche tecnico manutentore operativo che opera presso il dipendente Gruppo Squadroni Riparazioni è quindi in grado di trasferire, ai futuri tecnici, oltre i concetti teorici necessari anche il bagaglio esperienziale che rappresenta il vero valore aggiunto nella formazione del personale che in futuro opererà sul sistema d’arma.

NH-90 ETT in lavorazione

Naturalmente finita la fase formativa con l’acquisizione del Type Rating, per il personale assegnato al 2° “Orione” inizia una fase addestrativa specifica in funzione del settore/laboratorio di destinazione denominata “On Job Training” della durata minima di 6 mesi in cui, al giovane tecnico, è affiancato un tutor con il compito di verificarne le reali capacità manutentive. Al temine di tale fase un’apposita commissione valuterà le reali capacità e potenzialità dell’aspirante manutentore e solo a coloro ritenuti idonei verrà conferita dal Comandante di Reggimento l’iniziale capacità manutentiva e il successivo inserimento nel “Certifying Staff”. In sintesi per avere un tecnico d’aeromobile di 2° livello tecnico con piena capacità manutentiva in grado cioè di affrontare, analizzare, risolvere e certificare le operazioni manutentive di propria competenza occorrono circa quattro anni.  

La progressiva armonizzazione a livello europeo della normativa militare con quella civile ha già introdotto delle modifiche all’attuale iter formativo con l’obiettivo primario di garantire che, gli aeromobili militari, siano manutenzionati da organizzazioni approvate come rispondenti all’attuale norma AER.P-2005, in cui operano persone addestrate e qualificate secondo la norma AER.P-66 da organizzazioni di addestramento rispondenti alla norma AER.P-147.

L’hangar di manutenzione della linea NH-90 del 2° Orione è preso come modello pilota dalle altre Nazioni presenti nel consorzio programma ed il progetto è condiviso. L’hangar è lungo 140 metri e profondo 70, suddiviso in otto identiche piazzole munite di un bancone da lavoro lungo nove metri completamente attrezzato, compresa una postazione informatica necessaria per la consultazione dei manuali elettronici denominati IETP (Interactive elettronic tecnichal publication). Inoltre sono disponibili apposite scaffalature/armadi per la corretta separazione dei componenti nuovi, efficienti, riparabili e fuori uso (quest’ultimi opportunamente segregati per impedirne l’utilizzo accidentale).

Gli aeromobili NH-90 da sottoporre a manutenzione programmata di tipo 600 FH – 900 FH – 1200 FH vengono ricoverati secondo una pianificazione annuale approvata dal Comando superiore con una permanenza media di circa sei mesi ma che, naturalmente, è relativa in base al tipo di manutenzione a cui deve essere sottoposto.

Il Magazzino Automatizzato (Magazzino Speciale Materiale Aeronautico).

Il Reggimento assolve anche il compito di Magazzino Centrale di Forza Armata e, a tale scopo, dispone di due moderni magazzini robotizzati per la custodia dei componenti necessari alla sostenibilità logistica del sistema d’arma NH-90. Tali magazzini sono gestiti attraverso la piattaforma informatica SIGE (Sistema Informatico Gestionale Esercito) che consente di inventariare tutto il materiale ivi custodito e provvedere alla distribuzione attraverso flussi informatici emessi dall’ente che ne ha necessità. Inoltre il reggimento dispone di ulteriori hangar magazzino per la custodia dei complessivi NH-90 di considerevoli dimensioni (es. pale rotore principale, trasmissioni principali, turbomotori etc…) e del materiale relativo ai supporti al suolo di cui il reggimento è il PTL. Naturalmente anche la gestione di questo materiale avviene in modo automatizzato attraverso il SIGE.

I Laboratori del polo tecnico manutentivo.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare il 1° Lgt Gabriele M. sottufficiale addetto alla SV (sicurezza volo) e alla Sezione Gestione Controllo Assicurazione Qualità e il personale tecnico presente nell’area manutentiva dell’hangar dove sono ricoverati gli NH-90. In un grande corridoio dietro l’hangar si trovano tutti gli accessi ai laboratori di manutenzione specifica.

La manutenzione è gestita dal Comandante di Gruppo Squadroni Riparazioni Ten.Col. Paolo P., dai suoi collaboratori il Ten. Davide V. e il Cap. Fausto di S Comandanti di Squadrone Mantenimento e Riparazioni responsabili rispettivamente delle squadre di manutenzione e dei laboratori e dal M.llo Donato C. responsabile dell’officina.

Un articolato sistema di monitoraggio e controllo denominato “GO / NO GO” garantisce che il tecnico manutentore prima di riprendere l’attività manutentiva dopo un’assenza sia indottrinato ed aggiornato su eventuali novità e/o modifiche intervenute durante la sua assenza.

Inoltre ciascun manutentore, dall’inizio della sua formazione, è dotato del Technician Record Log in cui viene costantemente riportata e certificata la sua capacità professionale attraverso la trascrizione delle qualifiche, corsi, abilitazioni, esperienze estere e i task manutentivi eseguiti. Tale documento consente, ai responsabili di settore, di monitorare costantemente le capacità acquisite dal proprio personale ai fini dell’affidamento del compito.

Hangar Manutenzione NH-90 ETT

Il 1° Lgt Gabriele M. ci ha, inoltre, illustrato il Sistema di Gestione della Qualità della Manutenzione. Il principio fondamentale su cui si basa è quello del Controllo dei Processi che per la cultura aeronautica corrente rappresenta il metodo più adatto per assicurare la Aeronavigabilità di prodotti complessi progettati e costruiti da un sistema industriale altrettanto complesso. Allo stato attuale dell’arte questo si ottiene attivando un Sistema di Qualità che garantisca che i processi siano pianificati, sistematici, documentati, controllati e continuamente migliorati in modo da assicurare che l’Aeronavigabilità sia ottenuta e mantenuta sistematicamente con processi ripetibili, applicati a tutti i componenti dell’aeromobile.

I laboratori si suddividono in:

Laboratorio Strutturale: il personale del laboratorio è abilitato e qualificato ad effettuare lavorazioni sulla struttura dell’aeromobile NH-90 sia per quanto riguarda eventuali riparazioni sia per l’applicazione di modifiche che si rende necessario introdurre durante la vita tecnica del sistema. L’utilizzo massivo di carbonio nella struttura dell’NH-90 oltre alla formazione del personale ha richiesto l’adeguamento dei dispositivi di protezione che consentano di eseguire le operazioni richieste salvaguardando la sicurezza del personale manutentore.

General Elettric T-700-T6E1

Laboratorio Manutenzione Motori: Nel Laboratorio Motori il personale è qualificato ad eseguire manutenzioni che richiedano il disassemblaggio dei vari moduli che compongono il turbomotore stesso. Il sistema propulsivo dell’NH-90 è costituito da due Turbomotori General Electric T700-T6E1 della potenza di 2.450 HP ciascuno. Il turbomotore è un’evoluzione del T700 montato su altri aeromobili al fine di soddisfare il requisito di potenza specifico per NH-90.

Pale rotore di coda in composito

Laboratorio Avionico: rappresenta l’eccellenza in ambito NH-90 per la presenza massiva di sistemi avionici di cui è dotato l’aeromobile. È responsabile della manutenzione di 2° livello tecnico degli apparati avionici, del sistema fly by wire e del sistema EWS (Elettronic Warning Sysem). Per svolgere il compito il reggimento dispone di due banchi GP-ATE che gli consentono di effettuare la diagnostica dei singoli LRU (Line Replace Unit) ed adottare il provvedimento manutentivo più idoneo per la rimessa in efficienza del particolare.

Laboratorio Dinamico: responsabile della manutenzione dei componenti relativi alla trasmissione del moto. In pratica il laboratorio è specializzato nella manutenzione dei componenti della catena cinematica dell’elicottero che vanno dalle prese di moto del turbomotore e finisce alle pale rotore Principale e di Coda.

Laboratorio Metrologico: ha il compito fondamentale di garantire che tutta l’attrezzatura utilizzata in manutenzione sia costantemente tarata ed idonea all’utilizzo.

Pronto Intervento Nazionale per la salvaguardia della popolazione civile

È importante evidenziare che il 2° Reggimento di Sostegno AVES “ORIONE” è anche un’unità di volo dell’Aviazione dell’Esercito inserita nel sistema di Pronto Intervento Aereo Nazionale. In pratica il reggimento garantisce costantemente H24 e sette giorni su sette un assetto aeromobile pronto al decollo su ordine della Sala Operativa del COMAVES responsabile della valutazione delle richieste di concorso per gli assetti AVES. Tale attività è garantita dalla Sezione Voli Tecnici del Reggimento, su assetto UH 205 A.

L’elicottero NH-90 il perché di questo progetto Europeo.

L’NH90 – sviluppato dalla partnership europea NH Industries (Airbus Helicopters, Leonardo Helicopters e Fokker Aerostructures) è stato progettato allo scopo di soddisfare i requisiti della NATO ossia un moderno elicottero militare multi-ruolo di medie dimensioni destinato a operazioni terrestri e marittime.

Il veicolo principale per il trasporto di truppe tattiche (TTH) e gli elicotteri della fregata NATO (NFH) sono velivoli bimotore che incorporano caratteristiche innovative quali un ausilio avanzato per il volo e di missione e un sistema di controllo fly-by-wire a 4 assi con pilota automatico e sistemi di monitoraggio e diagnostica di bordo.

Vista laterale NH-90 ETT sul piazzale per la messa in moto

Beneficiando di un moderno approccio ai materiali, la fusoliera composita dell’NH90, rispetto a una fusoliera metallica, ha meno pezzi e un peso strutturale inferiore con una resistenza del 30% in più ai danni subiti in battaglia. Anche le pale del rotore composito sono molto più robuste, ha una maggior tolleranza ai danni, una maggior durata dei componenti e migliori prestazioni aerodinamiche. E’ versatile, compatto e abbastanza piccolo da stare nell’hangar di una fregata NATO ma al contempo con un volume di cabina tale da ospitare ben 20 truppe completamente equipaggiate o un sistema di missioni marittime. La sua ampia cabina modulare, le grandi porte scorrevoli su ciascun lato e una rampa posteriore lo rendono l’elicottero militare più accessibile e disponibile. Ha un basso rilevamento radar grazie alla sua cellula composita a forma di diamante, inoltre, i dispositivi di soppressione degli infrarossi e le prese d’aria verticali del motore contribuiscono ulteriormente ad abbassare le sue tracce acustiche e infrarosse.

La sua cellula è super protetta da ricevitori di avvertimento radar e laser, un sistema di rilevamento del lancio di missili e distributori di chaff e flare in dispenser posti nel lato posteriore alla fusoliera.

Questo elicottero di ultima generazione possiede una sopravvivenza sulla ridondanza miscelata tra i controlli fly-by-wire (quattro canali analogici / digitali segregati) aumentando notevolmente la capacità di resistere ad eventuali attacchi esterni esempio un fuoco di armi leggere. Tutti i sistemi e sottosistemi sono ridondanti e separati; la placcatura dell’armatura è prevista sia per l’equipaggio che per le truppe.

La struttura composita resistente agli urti, impedisce a componenti pesanti di sfondare la cabina che combinata con un equipaggiamento di galleggiamento altamente efficace, offre il miglior livello di sopravvivenza dell’equipaggio. La suite avionica integrata NH90 e la cabina di pilotaggio in vetro facilitano l’interazione intuitiva con i sistemi di elicotteri, la suite di comunicazione, il volo, la navigazione e gli aiuti alla missione, ciò consente una gestione efficace dell’ambiente della cabina di pilotaggio per il successo della missione e la sicurezza in tutte le condizioni operative.

Le stazioni di lavoro altamente integrate e l’uso della fusione dei dati, aumentano la velocità, l’accuratezza e la quantità dei dati che possono essere elaborati e visualizzati su schermi configurabili, di vitale importanza per ottenere operazioni autonome efficaci e congiunte in ambienti terrestri e marittimi. Il carico di lavoro del pilota si riduce drasticamente attraverso l’uso di un’interfaccia uomo-macchina ottimizzata, consentendo all’NH90 NFH di volare in missioni di guerra navale giorno e notte con un equipaggio formato da un pilota, un coordinatore tattico nella cabina di pilotaggio e un operatore di sensori nella stazione di lavoro in cabina. È anche possibile una configurazione con due piloti e due operatori tattici nella cabina.

Come “una piattaforma comune per tutte le missioni”, le versioni del trasporto di truppe tattiche (TTH) o ETT per l’Aviazione dell’Esercito Italiano e dell’elicottero da fregata NATO (NFH) o SH per la Marina Militare Italiana dell’NH90, utilizzano sistemi comuni, facilitando la progettazione parallela e semplificando il loro supporto logistico. Avere un sistema di addestramento di base per i piloti e i tecnici della manutenzione, insieme a un sistema di manutenzione e ricambi di base, riduce significativamente i costi del ciclo di vita.

L’NH-90 ETT dell’Aviazione dell’Esercito Italiano

La versione del trasporto di truppe tattiche NH-90 ETT è stato impiegato con successo nelle operazioni in Afghanistan, Mali, Iraq e Gabon. Sono state condotte anche missioni di soccorso nelle Filippine, a Vanuatu, a Timor, nelle Figi, nei Caraibi, in Italia e in Nuova Zelanda.

Il nostro NH-90, sfruttando al meglio le proprie risorse, è stato l’unico ad affrontare scenari operativi reali mettendo a dura prova sia la macchina che gli equipaggi di volo. In queste situazioni si è potuto constatare l’eccellente preparazione dei nostri uomini e della nostra logistica manutentiva, un binomio vincente che è in grado di gestire al meglio e superare le molteplici difficoltà, i momenti di preoccupazione e di forte tensione che vivono anche i più esperti professionisti militari italiani. La sua ampia cabina modulare, le ampie porte scorrevoli su ciascun lato, e la rampa posteriore, conferiscono un’eccellente accessibilità all’NH90 ETT che può essere rapidamente riconfigurato tra le missioni. Impiegato anche per il trasporto di truppe, con una configurazione a 20 posti, trasporto di veicoli leggeri, evacuazione delle vittime (CasEvac), con 12 barelle, ponte aereo cargo con pallet NATO standard, trasporto tattico armato, nonché operazioni speciali (SpecOps / SOF) e SAR da combattimento. Viene utilizzato, Inoltre, in ruoli a supporto di missioni civili come soccorso in caso di calamità, evacuazione medica (MedEvac), antiterrorismo, trasporto VIP e molti altri. Progettato per funzionare in modo indipendente, ETT è in grado di auto-traghettare anche truppe armate verso un teatro operativo senza la scorta di altri elicotteri d’attacco come gli AH-129 D.R

L’autore con il Comandante Col. Vincenzo Recano e tutto il suo Staff.

Ringraziamenti

L’autore ringrazia COMAVES per l’autorizzazione a la realizzazione del progetto “Reggimenti di Sostegno 2019-2020”.  L’Ufficio Pubbliche Relazioni dello SME per aver focalizzato l’attenzione a queste unita che pur lavorando nell’ombra risultano essenziali per l’attività di volo in sicurezza delle macchine AVES ogni tempo worldwide. Un personale e sincero ringraziamento al Comandante del 2° Reggimento “Orione” “Col. Vincenzo Recano ” per avermi concesso ampia libertà sulla realizzazione del reportage.
Un ringraziamento dovuto al PIO del Reggimento “Orione” Ten. Col. Alessandro Filograsso, ed al 1° M.llo Nicola Fattibene per avermi supportato dal primo giorno in questo progetto fino alla splendida giornata passata in base ivi compresa l’emozionante attività di volo.
Un grazie alla loro devozione ed alla loro professionalità chiaramente motivata da innata passione per il mestiere di avviatore che richiede costante studio ed aggiornamento al pari passo di una tecnologia di élite in continua evoluzione. 

Testo & foto di Alessio L. a cura di AB-AviationReporter

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