6° Stormo dal 1936 ai giorni nostri

6° Stormo dal 1936 ai giorni nostri

Il 6° Stormo venne costituito a Campoformido il 15 Gennaio 1936 con aliquote di personale provenienti dal 1°, 2°, 3°, 4° e 5° Stormo, quasi a rappresentare tutta la tradizione della Caccia Italiana di allora. Sul finire degli anni ’30 le Squadriglie del 6° Stormo furono particolarmente attive in seno alla Divisione Aquila e, ad opera del Capitano Giovanni Borzoni, venne ufficialmente creata nel 1937 la pattuglia acrobatica dei “Diavoli Rossi” che partecipò, insieme ad elementi del 4° Stormo, al Meeting Internazionale di Budapest e al Meeting Internazionale dell’Ala a Zurigo.

Lo Stormo trasferitosi nel frattempo sull’Aeroporto di Ravenna ebbe in linea i velivoli CR.32, CR.42 e i G.50. All’indomani della dichiarazione di guerra fu dislocato in Puglia con il 2° Gruppo e in Sardegna con il 3° Gruppo. Il 2° Gruppo operò nel mediterraneo e successivamente in Africa settentrionale. Rimpatriato nel 1941 il personale del 2° Gruppo ricevette a Gorizia i Re 2001 con i quali fu trasferito prima in Sicilia e poi a Pantelleria per partecipare alle operazioni nel Mediterraneo contro le forze aeronavali inglesi e contro Malta. Contemporaneamente il 3° Gruppo effettuò missioni di guerra in Sardegna per poi trasferirsi anch’esso in Africa Settentrionale. Rientrato in Italia nel febbraio 1942, il 3° Gruppo fu dislocato a Ciampino, Reggio Calabria, Lecce e poi in Sicilia ove, con i Me109G, fu colto dall’armistizio.

E’ doveroso ri cordare altresì il contributo in Africa Orientale della 155^ Squadriglia del 3° Gruppo. Trasferita nell’Agosto del 1939 dall’Aeroporto di Ravenna a quello di Dire Daua prese la denominazione di 410^ Squadriglia Autonoma C.T. ma mantenne come stemma il Diavolo ghignante con una curiosa e quanto mai appropriata variante: l’aggiunta del casco coloniale. L’insegna del Diavolo Rosso riapparirà ancora nel periodo 1944-1945 come emblema del 2° Gruppo – 2ª Squadriglia Caccia dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana. 

Il 6° Stormo, sciolto durante la guerra, venne finalmente ricostituito a Treviso il 1° gennaio 1951 con i velivoli P-51 del 155° Gruppo, distaccato dal 51° Stormo. Nello stesso anno lo Stormo si trasferì sull’Aeroporto di Ghedi che divenne la sede permanente del reparto. Il 1952 vide l’arrivo del 154° Gruppo e, nell’anno successivo, quello del 156°. Con l’arrivo del 3° Gruppo lo Stormo divenne 6ª Aerobrigata, sui nuovi jet DH. 100 “Vampire” ed F-84G. Tra il 1956 ed il 1964 l’Aerobrigata venne in un primo momento equipaggiata con gli F-84F e poi dotata dei primi F-104G.
A partire dal 1963 a seguito della ristrutturazione della Forza Armata la 6ª Aerobrigata riprese la denominazione di 6° Stormo con la perdita del 155° Gruppo prima (che trasferitosi su Piacenza formerà il 50° Stormo) e il 156° Gruppo poi (che nel 1966 si porterà sulla nuova base di Gioia del Colle per ricostituire il 36° Stormo). Nel 1982 lo Stormo ricevette il primo Tornado che venne assegnato al 154° Gruppo. Dal 1985 al 1990 il 155° Gruppo ritornò temporaneamente a far parte del 6° Stormo per poi tornare al 50° Stormo di Piacenza. Nel corso del 1993 il 102° Gruppo entrò a far parte del 6° Stormo proveniente dal 5° Stormo di Rimini divenendo a partire dal 1999 il Gruppo di Conversione Operativa su velivolo Tornado. Infine a luglio del 2008 anche il 156° Gruppo di Gioia del Colle ritornò, dopo 42 anni, alle dipendenze del 6° Stormo. Il 6° è stato impegnato tra il 1990 ed il 1991 nella 1ª Guerra del Golfo operando dal distaccamento italiano “Locusta” presso Al Dhafra (UAE), quale contributo italiano alla liberazione del Kuwait invaso dall’Iraq.

Negli anni successivi ha partecipato con i suoi velivoli in diverse operazioni di pace (nella Ex Yugoslavia nel 1995 e in Kosovo nel 1999) e ha altresì operato con missioni di ricognizione e di supporto alla Protezione Civile in diverse calamità naturali, quali ad esempio il terremoto in Molise e l’eruzione dello Stromboli. Inoltre ha attivamente collaborato con la Corte di Giustizia Internazionale per l’individuazione delle fosse comuni nell’area dei Balcani. Dal Novembre 2008 al Novembre 2009 i velivoli Tornado hanno partecipato alle operazioni dell’ISAF in Afghanistan e dal Marzo del 2011 al rischieramento degli assetti aerei in Sicilia per l’operazione Odyssey Dawn prima e Unified Protector dopo, portate avanti dai Paesi NATO in accordo alle risoluzione 1970 e 1973 del Consiglio delle Nazioni Unite.
A seguito dell’espansione in Iraq ed in Syria dell’ ISIL (Islam State of Iraq and the Levant), l’Italia ha aderito alla “Coalition of Willing (COW)” a guida USA con lo scopo di combattere la minaccia terroristica supportando le forze di sicurezza regionali. L’Italia ha contribuito alla missione “Prima Parthica” con 4 velivoli Tornado del 6° Stormo con compiti ISR nell’ambito dell’operazione Inherent Resolve.

Il 156° Gruppo Volo “Le Linci”, nato nel 1941, dopo una lunga vita fatta di tradizioni, storia ed attività operative viene collocato in “posizione quadro”.
Il 6° Stormo di Ghedi, ad oggi, è l’unico reparto di volo in Italia ad essere equipaggiato con i velivoli Tornado.
Il 14 settembre 2016, a seguito della chiusura del 50° Stormo di Piacenza, il 155° Gruppo Volo “Le Pantere Nere” viene trasferito al 6° Stormo di Ghedi, dove assieme al 154° e al 102°, costituisce il cuore operativo del 6° Stormo di Ghedi su tutto lo spettro capacitivo “Aria-Suolo”.

La presenza delle “Pantere Nere” a Ghedi, è un ritorno, in quanto il Gruppo aveva già fatto parte più volte del 6° Stormo. Nel 1963, infatti, a seguito della ristrutturazione della Forza Armata, il 6° Stormo perdeva il 155° Gruppo che si trasferiva su Piacenza a formare il 50° Stormo. Nuovamente, dal 1988 al 1990, il 155° Gruppo ritornava temporaneamente a far parte del 6° Stormo per poi tornare a Piacenza fino alla data del 14 settembre 2016.

 

Fonte:  Aeronautica Militare

Foto:  Ab-AviationRepoter