Parco della Storia Militare di Pivka

Introduzione
Il parco della storia militare di Pivka, è un centro turistico museale ubicato nei vecchi edifici della caserma di Pivka, costruita verso il 1930 dal Regno d’Italia per proteggere il confine di Rapallo.Tra gli anni 19445 e 1991, la caserma fu dimora dell’Armata Popolare Jugoslava la (JLA), dal 2004 invece vi si può trovare e visitare il Parco della storia militare, una struttura in continua evoluzione, famosa per essere il complesso museale più esteso della Slovenia, nonché uno dei maggiori complessi storici militari di questa parte d’Europa.
Il Museo viene suddiviso in quattro padiglioni, (la komanda, padiglione A,B e C).
La Komanda così chiamata la parte dell’ingresso dove si nota il monumento dedicato al così detto “Giorno prima”, ovvero da questa caserma nel 1991 scesero in strada i primi carri armati per dare l’inizio alla indipendenza della storia slovena.
Questo edificio così chiamato perché all’epoca era il comando della caserma, oggi invece, trasformato nell’Ufficio informazioni, comprensivo di negozio, e ristorante.
Sempre in questo edificio nei piani alti si trova una interessante mostra fotografica della storia militare nazionale, e della storia della porta di Postojna, che illustra il passaggio strategico tra l’Europa centrale e quella meridionale.

Padiglione A intolato “Strada verso l’autonomia”
In questo padiglione si trova il percorso che la Slovenia ha percorso per diventare nel 1991 una Repubblica indipendente dalla ex Jugoslavia comandata da Tito.
La mostra situata in questo padiglione fa rivivere al visitatore le vicende della Guerra del’91 anche grazie al contatto diretto con alcuni importanti pezzi esposti, esempio il Mig-21, il carro armato M84, mezzi corazzati BVP in BTR. Un mezzo importante l’elicottero Gazelle contrassegnato Valenje TO001, che fu il primo mezzo aereo disertato dell’Aviazione Militare Jugoslava e il carro T-55 della Divisione corazzata dell’Esercito Jugoslavo che nel giugno del 1991 sferrò l’attacco contro la Slovenia.
Tra i carri corazzati vale inoltre la pena di menzionare la serie di mezzi prodotti dalla TAM, famosa fabbrica di automezzi di Maribor, i cosidetti BOV, che furono utilizzati nei vari conflitti, il carro armato PT 76 ed infine il carro comando MT-LB. Il ruolo importante della Milicia e dei Vigili del Fuoco vengono rappresentati dal BOV M-86.
Sempre in questo padiglione abbiamo potuto ammirare la collezione di veicoli militari di vario tipo , tutti utilizzati dall’Armata popolare Jugoslava. La collezione presenta anche due caccia militari americani l’F-84K e il Thunderjet che negli anni 50 vennero ceduti alla Jugoslavia come parte degli aiuti militari statunitensi.
Esposti troviamo anche i carri armati come il noto T-72 e la sua variante slava M-84 l’eccellenza dell’industria militare jugoslava di quei tempi.
Troviamo anche l’obice semovente 2S1 Gvozdika di fabbricazione sovietica, un esemplare di artiglieria usato nel periodo della Guerra Fredda. Altri mezzi semoventi come artiglieria antiaerea abbiamo trovato il sistema sovietico ZSU-57 da 57 mm e il sistema Praga M53/59 da 30 mm, con il sopranome di Jesterka.
Altri mezzi si possono trovare e visitare all’interno di questo padiglione.
Possiamo sicuramente esprimere un parere positivo per quanto riguarda l’ordine cronologico nella disposizione ben fornita e ben tenuta, in condizioni di puliziae preservazione davvero niente da invidiare dai musei europei occidentali.

 

 

Padiglione B
Unità corazzate dei partigiani Tintini
In quest’aerea sono esposti carri armati ed altri veicoli corazzati della seconda guerra mondiale.
Nella prima parte il visitatore potrà ammirare il carro armato Stuart, sia nella variante M3A1 che in quella più recente la M3A3. SI tratta di un pezzo da vera collezione unica della Brigata corazzata dei partigiani tintini, addestrata ed equipaggiata dalle forze alleate occidentali.
La Brigata utilizzava anche il carro da trasporto britannico Bren Carrier.
Il carro armato T-34/85 di produzione sovietica, meglio conosciuto come il carro armato del fronte orientale, rappresenta la 2° Brigata corazzata che a differenza della prima fu addestrata ed equipaggiata nell’Unione Sovietica.
Sempre in questo paglione di può ammirare il percorso della Corazzata della Libertà, ovvero tutti i veicoli e le armi e l’equipaggiamento che negli anni ’50 gli USA cedettero alla Jugoslavia come aiuto militare in seguito al conflitto tra Tito e Stalin che portò all’esclusione della medesima dal blocco dei paesilegati alla Unione Sovietica. Si possono visitare i carri armati M4A3 Sherman, il cannone semovente M36 Jackson, le automobili corazzate Scout car e M8 Greyhound e il carro armato più presente nel museo il postbellico M47 Patton di produzione americana.

 

 

Padiglione C
Questo padiglione è stato dedicato all’artiglieria, la regina del campo di battaglia, come veniva chiamata un tempo.
La collezione comprende dei pezzi importanti di armi d’artiglieria come i cannoni Boforrs da 40 mm, della Seconda Guerra Mondiale di produzione sia britannica e americana.
I cannoni anti aerei vengono rappresentati da tre varianti del jugoslavo M55 20/3 da 20 mm e dai tedeschi Flak 30 e il Flak 38. Il più famoso cannone di questa categoria è il Flak 88 sempre tedesco con parte semovente e parte fissa in base ai vari utilizzi.
L’Su-100 sovietico è un’altro prezioso esemplare di caccia-carro, mentre a rappresentare una parte di artiglieria pesante il Long Tom un obice semovente di 155 metri di produzione americana.
Presenti altri pezzi storici della seconda guerra tipo il semicingolato M5/M5A1,l’obice ML-20 da 152 mm e dak leggendario ZiS-3 da 76,2 mm e altri ancora.
Custodito nella parte finale di questa aerea l’aereo per la scuola volo jugoslavo il SOKO 522 prodotto a Mostar dalla SOKO AVIATION, munito di vari armamenti bellici applicati sotto le ali.

 

 

 

Sottomarino P-913 ZETA

Il sottomarino P-913 Zeta, con i suoi 19 metri di lunghezza e le sue 76 tonnellate di peso viene classificato come sommergibile tascabile di sabotaggio della classe Una.

Nelgi anni ’80 la Marina Militare Jugoslava riteneva che a causa delle condizioni specifiche del mar Adriatico, i sottomarini di maggiori dimensioni non fossero efficaci per tutti i diversi compiti che l’esercito doveva svolgere. Oltre a questo si cercava un modo più economico per ampliare la flotta di sottomarini.

Entro il 1989 a Spalato vennero costruiti sei della classe Una, battezzati con i nomi dei fiumi delle sei repubbliche dell’Ex Jugoslavia. Quello esposto qui al museo prese il nome del fiume Zeta derivante dal comune montenegrino Niksic.

L’equipaggio di base era composto da quattro membri, più sei incursori della Marina.

Il sottomarino fù donato alla Repubblica Slovena, dal Governo del Montenegro e si trova qui dal 2011.

 

Testo & Foto di Alessio L. e Britta K. a cura di Ab-AviationReporter 

 

 

Loading