Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri

Introduzione

Il nostro inviato di AB-AviationReporter, dopo aver ricevuto le dovute autorizzazioni dall’Ufficio Relazioni Esterne del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, è stato ospite per una intera giornata presso la Base Aeromobili – Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Pescara. Al mattino è stato ricevuto dal Comandante della Base, Capitano di Fregata Roberto D’ARRIGO, Ufficiale Tecnico Aeromobili del Corpo delle Capitanerie di porto e, dopo le normali pratiche di accesso alla base, ha partecipato al briefing unitamente al personale di volo, momento preliminare per la preparazione e l’organizzazione di tutte le attività della giornata, compresa la pianificazione delle missioni operative/addestrative. In particolare, sono state valutate le condimeteo dell’area di lavoro, l’efficienza delle macchine, l’impiego e le condizioni degli equipaggi.

Il Comandante Roberto D’Arrigo primo da destra con tutto l’equipaggio della missione.

Intervista al Comandante Roberto D’Arrigo.

  • Da quando ha assunto il Comando di Pescara?

“Ho assunto il Comando della Base il 12 settembre del 2020”.

  • Prima di assumere il comando di Pescara in quali realtà ha svolto le sue mansioni?

Le precedenti esperienze di Comando sono state sia in ambito territoriale, presso la Capitaneria di Porto di Sanremo dal 2005 al 2007 che in ambito operativo, dal 2015 al 2017, presso l’allora 2° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania. Altri incarichi li ho avuti a Roma presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al Centro Alti Studi per la Difesa, al Comando Generale delle Capitanerie di Port ed a Sarzana al 1° Nucleo Aereo Guardia Costiera dal 1993 al 1998. Ho lavorato anche a Catania, presso la Capitaneria di porto sede di Direzione Marittima dal 2011 al 2013”. “L’ultima destinazione di servizio è stata Roma, impiegato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri al Dipartimento della Protezione civile, con l’incarico di Capo Centro Operativo Emergenze Marittime, dal 2018 al 2020”.

  • Avete organizzato qualche incontro nella base per familiarizzare con le persone del posto?  Come giudicano il vostro operato?

“Pescara è una città di mare molto legata al Corpo delle Capitanerie di porto ed alla componente aerea della Guardia Costiera. Tra l’altro è anche sede della Direzione Marittima dalla quale la Base Aeromobili dipende gerarchicamente. Nella sede di Pescara, a partire dal 1990, sono stati schierati i primi aerei in dotazione, i Piaggio P166DL3SEM, impiegati non solo nelle attività di ricerca e soccorso, ma anche in quelle a tutela dell’ambiente marino e costiero. Purtroppo il periodo di emergenza dovuto al Covid-19 e le conseguenti restrizioni non mi hanno consentito di organizzare quegli eventi necessari per far conoscere alla cittadinanza le nostre attività, così come non è stato possibile organizzarne incontri per gli istituti scolastici, quest’ultimi utili a diffondere nei giovani studenti la cultura e l’amore per il mare, la sicurezza e il rispetto dell’ambiente marino ma anche più semplicemente per poter illustrare le tante opportunità di impiego per chi si affaccia al mondo del lavoro”.

  • Da Ufficiale Tecnico come vengono gestite le manutenzioni dei vostri ATR-42 MP assegnati alla sezione Pescara? 

“Le ispezioni cosiddette di linea e gli interventi minori vengono effettuati in campo, a cura del personale tecnico-specialista (ufficiali tecnici e specialisti di manutenzione), mentre le attività manutentive maggiori, quelle maggiormente impegnative,  vengono svolte presso gli stabilimenti Leonardo. Questo vale tanto per gli aeroplani ATR-42 MP quanto per gli elicotteri AW-139 CP”. 

  • Quanti ATR-42 MP e AW-139 CP prevede di avere Pescara?

“Alla Base di Pescara, compatibilmente con le infrastrutture logistiche a disposizione, sono attualmente assegnati un aereo ATR-42 MP,         call sign “Manta” e due elicotteri AW139 CP call sign “Nemo”.

  • Da quanti uomini è costituito l’organico dell’intera Base Aeromobili e come sono suddivisi?

“L’organico prevede poco meno di duecento unità, per la maggior parte composta da personale operativo: piloti, istruttori, tecnici, operatori di volo, specialisti aeronautici ed aerosoccorritori marittimi, oltre ad una percentuale di personale destinato ai vari ed irrinunciabili Servizi di Base, dalla difesa alle infrastrutture, dai servizi generali alla logistica ed amministrativa”.    

  •  Arriverà anche a voi il nuovo ATR 72 o si cercheranno nuovi aggiornamenti sulla linea già esistente?

“Gli aeroplani in dotazione alla Guardia Costiera, gli ATR-42 MP, hanno subito recentemente importanti aggiornamenti e retrofit, soprattutto quelli inerenti ai sistemi di missione, tutti finalizzati ad aumentare l’efficacia operativa nell’assolvimento dei compiti d’istituto. Chiaramente quando si parla di novità, di innovazioni nel settore aeronautico, queste sono sempre favorevolmente accolta ma le valutazioni sull’adozione di una nuova linea di volo sono chiaramente prerogative dell’organo di Vertice”.   

  •  Nel periodo COVID quali missioni sono state più impegnative e in quale campo avete utilizzato la componente aerea per il trasporto?

“Durante il periodo dell’emergenza Covid-19 sono state comunque assicurate tutte le attività operative ed i servizi di “ricerca e soccorso” a tutela e salvaguardia della vita umana in mare, compito assegnato per legge al Corpo. Inoltre, in alcune fasi, su richiesta del Commissario Straordinario per l’emergenza, siamo stati impiegati in ambito nazionale in missioni di trasporto urgente di materiali costituiti prevalentemente da dispositivi di protezione individuali”.

  • Quali sono stati i recuperi SAR più significativi nel 2021 e che impegno c’è stato con Frontex della vostra sede di Pescara?

“Durante il 2021 le attività di soccorso sono state effettuate prevalentemente con elicotteri AW139. Si sono svolti ben tre interventi “MEDEVAC” (evacuazioni mediche d’urgenza) in soccorso a persone bisognose di cure urgenti, prelevate da navi mercantili e trasportate presso gli ospedali più vicini: tra queste anche un neonato e la madre. Impegni importanti di carattere internazionale sono stati assolti sia per l’ala fissa che per l’ala rotante, anche a favore dell’Agenzia Europea Frontex in Italia, con un rischieramento operativo a Grottaglie e all’estero, in Bulgaria ed in Spagna, con rischieramenti fuori sede per garantire missioni di pattugliamento” per oltre quattrocento ore di volo.   

  • Questa BASE resterà un punto di riferimento della Guardia Costiera per l’ala fissa e per quella rotante o subirà radicali trasformazioni?

“Al momento non sono previsti particolari cambiamenti per questa Base che, unitamente a quella di Sarzana (SP) e di Catania, oltre alla 4^ Sezione Volo Elicotteri di Decimomannu, rappresenta il segmento “aereo” del più ampio dispositivo della Guardia Costiera”.

Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Pescara.

L’organigramma della Base è strutturato su tre Componenti ed un Servizio:        

  • Componente Logistico-Amministrativa;
  • Componente Tecnico-Manutentiva;
  • Componente Esercizio del Volo;
  • Servizio Sicurezza Volo.

La Componente Esercizio del Volo, in particolare, si occupa di tutti gli aspetti operativi e dell’addestramento del personale del Reparto, oltre al del mantenimento delle qualifiche operative degli equipaggi di volo: piloti, tecnici, operatori di volo e specialisti aeronautici. Dal Comandante, inoltre, dipendono direttamente il Servizio Sicurezza Volo ed il Sistema di Gestione Qualità Manutenzione.

Cenni storici dell’Aeroporto di Pescara.

ATR-42 MP in linea volo

Nel sedime aeroportuale del nuovo aeroporto Internazionale di Pescara-Fontanelle è situata l’attuale Base Aeromobili – Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri della Guardia Costiera. Tra la Prima e la seconda Guerra Mondiale venne intitolato alla memoria di Pasquale Liberi, un aviatore coraggioso caduto durante il Raid Baracca.  Due tra le date più importanti: il 25 giugno 1928 quando Pescara divenne Capoluogo di provincia e il 1936 quando venne istituita una scuola di pilotaggio per allievi Ufficiali e sottoufficiali di complemento dell’Aeronautica Militare, sede del 33° Gruppo Radar. L’aeroporto distrutto dal bombardamento subito in guerra, venne rimesso a nuovo negli anni settanta e suddiviso tra AM, la parte a nord venne destinata all’aeroporto d’Abruzzo dove si insediarono anche i reparti volo della G.di F. e dei VVFF. Nel 1990 il 33° Gruppo Radar lasciò la storica sede e nel febbraio del 1999 fu assegnata all’allora 3° Nucleo Aereo GC. Dal 1991 al 1994 furono apportati diversi cambiamenti logistici con l’aggiunta di nuovi hangar che permisero di ottimizzare l’attività di volo. Negli anni successivi fu un susseguirsi di aggiornamenti e migliorie tecniche. Nel 1997 il 3° Nucleo acquisì altri edifici circostanti che permisero di ottenere una sala Convegno Unica dedicata alla memoria del 2° capo Gianluca Acquaro. La Base Aeromobili – Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri della Guardia Costiera di Pescara dipende gerarchicamente dalla Direzione Marittima dell’Abruzzo, del Molise e delle Isole Tremiti (attuale direttore Marittimo è il Capitano di Vascello Salvatore MINERVINO). Dal punto di vista operativo, per quanto attiene alla “Ricerca e Soccorso” (SAR), le attività vengono assicurate conformemente alle direttive emanate dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera (che assolve le funzioni di MRCC – Maritime Rescue Coordination Center). Attualmente la Base Aeromobili è comandata dal Capitano di Fregata Roberto D’Arrigo.

Dal 1990 ad oggi, il perché di Pescara.

Nel 1990 presso l’aeroporto di Pescara, vennero introdotti due nuovi velivoli Piaggio P166 DL3 SEM (Sorveglianza Ecologica Marittima), in supporto a quelli già presenti, per far fronte all’incalzante flusso migratorio di migranti provenienti dall’Albania e dalla comparsa di consistenti aggregati di mucillagine nel Mare Adriatico. La situazione di emergenza spinse i vertici della Guardia Costiera a rivedere il nuovo assetto tecnico-strategico dei propri mezzi aerei, contestualmente all’ampliamento della componente volo del Corpo. Decisero così di istituire a Pescara il 3° Nucleo Aereo. Gli ultimi velivoli acquistati, ATR-42MP, si presentano con efficaci sistemi di ricerca e soccorso, antinquinamento e dotati di maggiori capacità operative rispetto ai velivoli Piaggio. Il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera ha prestato sempre notevole attenzione alla formazione ed all’addestramento del personale. In ottica, nell’anno 2004 è stato istituito, proprio nella sede dell’allora 3° Nucleo Aereo, l’Ufficio Sviluppo Linea Volo ATR-42 MP, attualmente denominato “Nucleo Addestramento Ala Fissa”, avente dipendenza funzionale dal Comando Generale elle Capitanerie di Porto e dipendenza gerarchica dalla Direzione Marittima di Pescara. Il 21 Gennaio 2016 viene istituita a Pescara 3ª Sezione Volo Elicotteri, alla presenza dell’allora Capo del Terzo Reparto “Piani e Operazioni” del Comando Generale, Ammiraglio Nicola Carlone (attuale Comandante Generale del Copro) e dell’allora Direttore Marittimo dell’Abruzzo e del Molise, Capitano di Vascello Enrico Moretti. Grazie alla presenza di una Sezione Volo Elicotteri nella Base Aerea di Pescara, dotata di due elicotteri AW-139 CP di produzione italiana, è possibile garantire alla collettività un adeguato servizio di ricerca e soccorso in mare. Gli AW139CP sono degli elicotteri molto performanti, equipaggiati per le attività di ricerca e soccorso, di vigilanza ambientale e di trasporto sanitario urgente. Attualmente presso la base di Pescara sono schierati n. 1 ATR-42 (Manta 10-01) e n. 2 elicotteri AW-139 CP (Nemo 11-11 e 11-12) che, in caso di necessità possono essere rischierati temporaneamente presso altre Basi.

Storia della Guardia Costiera Italiana.       

La fondazione del Corpo delle Capitanerie di porto è legata al decreto regio 20 luglio 1865, n. 2438, emanato subito dopo l’unità d’Italia. Il bagaglio di esperienze accumulate proviene dall’amministrazione civile delle attività marittime e dei porti, che oggi si traducono nell’esercizio di specializzazioni e di compiti ad alto livello riconducibili alle “funzioni di Guardia costiera” (istituita nel 1989 come articolazione operativa delle Capitanerie di porto). Alle basi di queste funzioni si inseriscono: la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, la tutela dell’ambiente marino, costiero ed atmosferico, tutela della pesca e la Governance dei porti. Le Capitanerie di porto dipendono dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ed operano a specifiche attività in collaborazione con altri Ministeri: Difesa, Interno, Transizione Ecologica, Lavoro, Agricole, Alimentari Forestali e Sociali, dei Beni e delle attività Culturali. Questi Dicasteri hanno ereditato le attribuzioni che, fino al 1994, erano riconducibili nell’ambito di competenze dell’ormai soppresso Ministero della Marina mercantile. Per i Dicasteri sopracitati il Corpo esercita compiti di salvaguardia dell’ambiente marino, di coordinamento della risposta operativa in caso di inquinamento e attività di vigilanza sulla filiera della pesca marittima per la preservazione della risorsa ittica a garanzia della tracciabilità del prodotto per la tutela del consumatore finale. Il Corpo fu impiegato in vari teatri bellici, come nella guerra italo-turca e nelle varie fasi delle guerre coloniali italiane. Con lo scoppio della prima guerra mondiale partecipò al servizio di mobilitazione del personale militare per la difesa delle coste, all’impiego e alla requisizione del naviglio mercantile per uso bellico, all’azione di polizia militare e soprattutto all’organizzazione e al funzionamento dell’attività portuale, indispensabile per assicurare l’approvvigionamento degli eserciti operanti. Con Decreto del 3 febbraio 1918 il Ministro della Marina affidò definitivamente alle Capitanerie di porto i servizi che interessavano la difesa militare per cui, tutti gli appartenenti al Corpo, furono militarizzati per la durata della guerra in corso con proroga di un semestre oltre la firma dei trattati di pace. Il Corpo fu definitivamente inquadrato militarmente nel mese di novembre del 1919 ed entrò a far parte dei corpi della Regia Marina nel settembre del 1923. Con il successivo Regio Decreto 3235 del 1923, vennero istituite le Direzioni marittime con l’attribuzione delle specifiche competenze, in precedenza riservate al Ministero, nel contempo nacquero le capitanerie coloniali nei territori entrati a far parte del Regno d’Italia. Con il regio decreto legge 11 novembre 1938 n. 1902, l’ispettorato generale venne soppresso e venne riconsiderato come Istituito ridisegnandone organici e impostazioni operative.

1989 – 2022 la Guardia Costiera…quasi 33 anni di storia

La denominazione “Guardia Costiera” appartiene a un’epoca molto più recente, sancita con un Decreto interministeriale dell’8 giugno 1989. Negli anni successivi i reparti tecnico-operativi del Corpo adotteranno la tradizionale livrea bianca ed il logo, ormai noto, raffigurante una fascia tricolore con al centro un’ancora nera su campo circolare bianco. La Guardia Costiera oggi è un’istituzione moderna che fonda le proprie radici nelle attività di carattere tecnico amministrativo connesse agli usi civili e produttivi del mare. Organizzata con mezzi aeronavali, tecnologie all’avanguardia e l’impiego di uomini e donne che operano quotidianamente a favore della collettività. Le principali tappe percorse in oltre trent’anni, vanno dalle prime attività operate fuori dai confini nazionali alle più difficili operazioni di soccorso in mare, fino a giungere alle più importanti attività condotte in materia di tutela dell’ambiente marino e costiero e di vigilanza sulla filiera della pesca.

I Ministeri da cui dipende il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera

La Capitaneria di porto – Guardia Costiera è un Corpo alle dipendenze della Marina Militare e svolge compiti espressamente richiamati dal Codice dell’ordinamento militare in materia di concorso alle attività di difesa portuale e costiera, nel supporto logistico alle unità della Squadra navale, nel concorso alle operazioni internazionali che comportino limitazioni ed interdizioni al traffico mercantile in prossimità di aree di crisi. Ciò che più caratterizza e plasma le peculiarità del Corpo delle Capitanerie di porto è la dipendenza funzionale e di bilancio dal Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Il Comando generale è un Ufficio dirigenziale generale del MIT – con rango di Dipartimento – ed è uno dei “centri di responsabilità amministrativa” (C.R.A.) del predetto Dicastero. Gli Uffici marittimi, di diverso rango, istituiti sul territorio nazionale, assicurano competenza specialistica, attento presidio di garanzia, responsabilità e tutela degli interessi che l’Ordinamento affida loro e costituiscono la spina dorsale dell’Amministrazione “marittima” del nostro Paese. Difatti il rapporto funzionale che lega il Corpo anche ai Ministeri della Transizione Ecologica ed a quello delle Politiche agricole, alimentari e forestali, fa degli Uffici marittimi l’unica e sola struttura territoriale presente capillarmente sul litorale e negli spazi marittimi di giurisdizione dell’Italia in grado di assicurare, in sede decentrata e in maniera integrata e tempestiva, l’esercizio di compiti amministrativi e tecnico-operativi che rientrano nelle attribuzioni di legge dei citati Ministeri. Il Corpo svolge, anche funzioni di specifica attribuzione di altri Dicasteri quali: l’Interno, il Lavoro, le politiche sociali ed i Beni culturali, funzioni queste attribuite da norme di rango primario. Ulteriore attribuzione, che caratterizza trasversalmente tutte le funzioni svolte per conto dei citati Dicasteri, è l’esercizio delle attività di polizia giudiziaria, con la relativa dipendenza dall’Autorità stessa, attività repressiva finalizzata alla tutela dei beni e degli interessi giuridici fondamentali nelle materie di competenza. Inoltre il Corpo delle Capitaneria di porto – Guardia Costiera è inserito nel sistema di Protezione Civile in caso di calamità naturali. Tra i compiti assunti dal Corpo delle Capitanerie di porto, quale articolazione territoriale dell’amministrazione della Marina Mercantile, regolati dall’articolo 69 e 67 del Codice della navigazione, dal quale prende forma concreta l’impiego dei mezzi Aerei della Guardia Costiera, è quello del salvataggio della vita umana in mare che è certamente l’espressione più nobile. La Convenzione di Amburgo 1979 ed il regolamento di attuazione della legge di ratifica 3 aprile 1989, n. 147, d.P.R. 28 settembre 1994, n. 662 stabiliscono che:

  • Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (oggi Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili) è Autorità nazionale responsabile dell’esecuzione della Convenzione;
  • Il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto è l’istituzione nazionale che assicura il coordinamento generale dei servizi di soccorso marittimo (I.M.R.C.C. – Italian Maritime Rescue Coordination Center), organismo che esercita la direzione tecnica del dispositivo SAR nazionale.

Il Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto è delegato dal Sig. Ministro all’esecuzione del Piano nazionale per il SAR marittimo, che reca la ricognizione delle risorse e dei mezzi pubblici e privati (specializzati e concorrenti) impiegabili in concorso. L’organizzazione territoriale del Corpo delle Capitanerie di porto – in funzione di MRSC e di UCG – completa l’organigramma del SAR nazionale, composto dagli equipaggi e dai dispositivi aeronavali del Corpo, assetti dedicati e dislocati lungo le coste nazionali a costituire la c.d. “maglia SAR”, ovvero il criterio organizzativo di uomini e mezzi, distribuiti opportunamente lungo lo sviluppo costiero del Paese, a copertura dello spazio di mare rientrante nell’intera area di responsabilità italiana.

Il criterio che costituisce la “maglia SAR” tiene conto dell’architettura organizzativa nazionale distinta in:

1 IMRCC (italian maritime rescue coordination center)

15 MRSC (maritime rescue sub center)

100 UCG (unità costiere di guardia).

La responsabilità di ciascun elemento di tale organizzazione è affidata al personale del Corpo consacrando quel concetto di capillarità vero presidio di risposta sul territorio che è risorsa efficace ed efficiente sui circa 500.000 km/quadrati che costituiscono l’intera area di responsabilità SAR nazionale affidata alla cura del Corpo.

Collaborazione tra Aeronautica Militare e Corpo delle Capitanerie di Porto.

AW-139 CP “Nemo”

Il 7 febbraio 2018 l’Aeronautica Militare, rappresentata dal Generale di Squadra Aerea Settimo Caputo Sottocapo di Stato Maggiore e la Guardia Costiera, rappresentata dall’Ammiraglio Ispettore Capo Vincenzo Melone Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera e Corpo della Marina Militare, hanno siglato un atto di collaborazione e di scambio che prevede da parte dell’Aeronautica Militare, l’erogazione di corsi di specializzazione, abilitazione, qualificazione, addestramento e formazione a favore del personale del Corpo, mentre da parte della Guardia Costiera la messa a disposizione, per fini addestrativi,  di un elicottero AW-139 CP, con una disponibilità di 300 ore annue,. Tra i vari corsi offerti dall’AM nell’ambito della permuta, una particolare rilevanza avranno quelli previsti per i piloti della Guardia Costiera che saranno svolti presso il 72° Stormo di Frosinone. La base dell’Aeronautica Militare di Decimomannu (CA) verrà messa a disposizione per il rischieramento permanente di parte della componente aerea della Guardia Costiera dedicata alle attività SAR (Search and Rescue) che dislocherà presso la base sarda mezzi, equipaggi e personale tecnico per lo svolgimento di attività di volo e di allarme. Questa iniziativa consentirà alla Guardia Costiera di svolgere le proprie attività avvalendosi delle strutture dell’AM già operative presso Decimomannu. L’accordo costituisce un modello studiato a tavolino per realizzare sinergie tra amministrazioni dello Stato, rappresentando un validissimo ed efficace riferimento nell’ottica del possibile futuro sviluppo di attività di cooperazione nei reciproci ambiti operativi con notevole risparmio di risorse economiche utilizzando al massimo le sinergie comuni.

I compiti istituzionali assegnati al Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Pescara:

I compiti istituzionali assegnati alla Base sono: Ricerca e soccorso in mare; tutela dell’ambiente marino e costiero; controllo dei fenomeni migratori irregolari; controllo sulle attività di pesca, diporto e balneazione; controllo del traffico mercantile; attività di telerilevamento ambientale.  L’attività di “ricerca e soccorso” (SAR) viene garantita H 24 per i 365 giorni dell’anno, con tempi di approntamento che vanno da un minimo di 30 minuti ad un massimo di due ore.

Servizio Telerilevamento Ambientale Istituzionale

Il Servizio Telerilevamento Ambientale Istituzionale “STAI”, nasce nel 1995 nell’ambito del Servizio Aereo della Guardia Costiera e dipende dal 3° Reparto “Piani e Operazioni” del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. La Base Aeromobili di Pescara ne ospita la Sezione distaccata ed è il tramite fra i Reparti Volo e l’Ente centrale. Quest’ultimo provvede ad emanare le direttive di pianificazione delle missioni e gli obbiettivi oggetto di monitoraggio, nonché ad interpretare ed elaborare i dati ottenuti e renderli fruibili agli utilizzatori istituzionali.  Le informazioni vengono acquisite utilizzando onde elettromagnetiche sia nel campo “visibile”, con luce bianca, che nel campo del “non visibile” con infrarosso, ultravioletto, radar. Le informazioni nell’ambiente terrestre vengono ottenute utilizzando tecniche e strumenti interpretativi, sia analogici che digitali, atti ad estendere e migliorare la capacità percettive dell’occhio umano e fornire una mappa del territorio, inserendo anche informazioni climatiche.

Le applicazioni relative all’acqua sono: controllo inquinamento da idrocarburi; batimetria d’estuario e litoraneo passivo; dinamica d’estuario e litoranea; effetto del prelevamento di ghiaia e sabbia dragata nei fiumi e negli estuari; effetto su pesca; eutrofizzazione estuario e lago; formazione immagine di colore oceano; identificazione sorgente inquinamento acqua; monitoraggio e mappatura Poseidonia; parametri di qualità acque lacustri; parametri idrobiologici; ricerca gas metano; rilevazione discariche termiche; scarichi sottomarini (anche di origine vulcanica) e litoranei; sorgenti marine di acqua dolce; studi impatto ambientale; studi inquinamento costiero; studi perdita idrocarburi a seguito naufragi; studi termico-chimici inquinamento acque; studi termico-infrarossi fauna selvatica e relativo habitat; temperatura acque marine e litoranee; tracciato alghe.

Applicazioni relative al suolo sono: analisi del suolo, indagini agricole; controllo discariche; controllo salinità terreno; controllo vulcani; esplorazione acque freatiche; esplorazione geotermica e geochimica; esplorazione minerale; indagini industriali e commerciali perdita di calore; inventario vegetazione; monitoraggio linee elettriche; valutazioni erosione e degrado terreno; valutazione danni da siccità; ricerca idrocarburi; ricerca stato dei pascoli; risparmio energetico; studi ecologici ed impatto ambientale; studi umidità terreno; studi urbani microclima; studi utilizzazione terre; studio ed inventario della foresta ricerca geobotanica; tracciato del fuoco sui manti erbosi e nelle foreste; tracciato geologico.

Missioni Base Aeromobili – Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera.

L’equipaggio del velivolo ATR42MP è composto da due piloti, rispettivamente “Captain” e “First officer”, da due operatori di bordo (OB) che siedono alla console dell’ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance) – nelle postazioni MOC1 e MOC2 (Multifunction Ope-rating Consolle) e da due specialisti aeronautici posizionati alle bubble windows che svolgono la funzione di osservatori ed in caso di operazioni SAR in mare sono responsabili del lancio di fumogeni e delle zattere aviolanciabili di cui il velivolo è dotato. Lo specialista più anziano ha la responsabilità della cabina. L’ATOS installato a bordo degli ATR42MP, è stato concepito in modo da consentire un’interazione completa ed immediata tra più sensori e sottosistemi. Le informazioni rilevate dai vari sensori vengono elaborate e trasformate in immagini, visualizzate in tempo reale sulla console dall’operatore e, all’occorrenza, registrate nonché visibili sul monitor ubicato in cabina di pilotaggio per ottimizzare la gestione della missione da parte dei piloti. Il sistema di missione e’ costituito da due postazioni intercambiabili, da utilizzare in base alle necessità operative. Ciascun operatore ha a disposizione un monitor multifunzione, uno secondario, un joystick ed un pannello dei comandi, dal quale possono essere selezionate le immagini trasmesse dalla torretta EOST o dal radar SLAR. La parte centrale della console è dedicata alla trasmissione dati, tramite un Link in banda HF. Sull’ATR42MP sono presenti due radio in banda VHF marina, un sistema di comunicazione in banda HF e uno in banda UHF, nonché un sistema satellitare SATCOM. Sul sistema di ricerca dell’ATOS è possibile inserire dei punti geografici specifici, che vengono inviati come piano di volo ai piloti, al fine seguire una rotta pianificata per il pattugliamento ovvero uno schema di ricerca nel caso di missioni S.A.R. in base alle indicazioni ricevute, ottimizzando il profilo di volo in funzione degli obiettivi da raggiungere. Solitamente le missioni a bordo dei “Manta”, call sign Operativo degli ATR-42MP, durano tra le quattro e le sei ore.

I sensori al servizio del sistema ATOS.

Il radome del radar di ricerca è posizionato nella zona anteriore della fusoliera. Al suo interno è posta l’antenna ad apertura sintetica mod. Gabbiano ULTS 80 della ditta Leonardo, in grado di coprire distanze fino a 256 miglia nautiche ed è in grado di segnalare imbarcazioni con ridotta riflessione radar e molto veloci. Può essere utilizzato in due modalità: normale “SAR” (Synthetic Aperture Radar) per la scansione dell’orografia terrestre delle coste; meteo.

L’EOST (Electro Optical Sensor Turret) è un gruppo elettro-ottico composto da una piattaforma girostabilizzata operante a 360°, da una videocamera a colori ATV ad alta risoluzione, da uno Spotter (Videocamera a lungo raggio) monocromatico LRTV e da una telecamera all’infrarosso ad alta risoluzione. Questi sensori, in presenza di elevati ratei di virata del velivolo, consentono di avere immagini estremamente stabili e di identificare e localizzare gli obiettivi di superficie in qualsiasi momento. Posteriormente all’EOST, troviamo una trasmittente di emergenza che può essere rilasciata su comando dell’equipaggio ad un eventuale naufrago. Altro tipo di sensori sono le antenne SLAR (Side Looking Airborne Radar), posizionate una per lato nella parte terminale della fusoliera. L’individuazione di prodotti inquinanti, per lo più idrocarburi dispersi in mare, viene effettuata tramite l’utilizzo del radar SLAR, che insieme al sistema multispettrale Daedalus diventa parte integrante per svolgere l’attività di Telerilevamento Ambientale. Le capacità di scansione dello SLAR sono notevoli, ogni antenna copre una distanza di 40 miglia nautiche (80 totali) ad una quota di 3.000 feet. Esiste una piccola zona d’ombra (dead zone) nella parte sottostante la carlinga, ma non rilevante ai fini delle attività. L’ATR42MP è dotato anche di un faro di ricerca ad elevata intensità (tra 80 e 100 milioni di candele), posizionato nella parte anteriore destra. Il faro è orientabile sia manualmente che in automatico (tramite l’EOST) e viene utilizzato nelle ore notturne per la ricerca in mare di eventuali naufraghi o per il riconoscimento di unità. Per motivi aerodinamici, sul lato opposto al faro è collocato un POD (contenitore per il trasporto di materiali). In altre situazioni può essere utilizzato come punto di attacco per altri sensori. Nell’attuale era tecnologica potrebbe sembrare alquanto superfluo o anacronistico l’uso delle “bubble windows”, ma l’osservazione a vista rimane comunque fondamentale nella ricerca e individuazione di un naufrago in mare al punto tale che il Reparto ha effettuato uno studio per l’ottimizzazione della scoperta a vista, durante la fase notturna, attraverso l’utilizzo di N.V.G. (night vision goggles). La porta posteriore, ubicata sul lato sinistro, viene normalmente utilizzata per l’accesso al velivolo e, in volo, per il “lancio” delle zattere autogonfiabili in mare. E’ un’operazione molto particolare che richiede un apposito addestramento e l’intervento di ben tre specialisti a bordo del “Manta”.

Come si Forma un Pilota della Guardia Costiera.

Cabina di pilotaggio ATR-42 MP

Un Pilota, per entrare a far parte di questo meraviglioso Corpo, deve partecipare al bando di concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dopodiché può percorrere due diverse strade: la prima mediante l’accesso al corso per Ufficiali del Ruolo Normale del Corpo delle Capitanerie di Porto, che si svolge in Accademia Navale di Livorno. La durata è di cinque anni al termine dei quali gli Ufficiali conseguiranno il grado di Guardiamarina ed il diploma di laurea. Nella fase finale della formazione, in Accademia, è possibile prendere parte alla selezione per la componente Aerea della Guardia Costiera; la seconda è quella di vincere il concorso per Allievi Ufficiali Piloti di Complemento (AUPC), che prevede anch’essa una prima fase di istruzione basica da svolgere in Accademia Navale. A questo punto le due diverse strade (quella degli Ufficiali Ruoli Normali e quella degli AUPC) si congiungono per coloro che verranno ritenuti idonei, nella fase denominata “pre-flight”. Il “pre-flight” si svolge all’interno dell’Accademia Navale per la durata di circa nove mesi. Gli aspiranti Piloti hanno modo di perfezionare la conoscenza della lingua inglese, i principi fondamentali del mondo aeronautico e di incrementare l’efficienza fisica. Una volta completata positivamente questa fase, gli Ufficiali potranno accedere al corso di pilota militare che si svolge presso la Base dell’Aeronautica Militare di Latina, oppure presso le basi U.S. Navy di Pensacola (Florida) e poi Corpus Christi (Texas). Al termine di quest’ultima fase gli Ufficiali acquisiscono la qualifica di Pilota Militare. A questo punto i Piloti, destinati alla linea ad ala fissa, vengono inviati presso i Reparti Volo della Guardia Costiera per l’acquisizione delle qualifiche operative sulle linee ATR42MP o P180 Avanti II, mentre quelli destinati all’ala rotante effettuano un ulteriore modulo formativo per l’acquisizione del brevetto di Pilota Militare di Elicottero presso il 72° Stormo dell’Aeronautica Militare di Frosinone, al termine del quale, anch’essi vengono inviati presso i Reparti Volo della Guardia Costiera, per l’acquisizione delle qualifiche operative sulla linea AW139CdP. Il CASEV è il Centro Addestramento e Standardizzazione Equipaggi di Volo, che dipende funzionalmente dal Comando Generale del Corpo delle CC.PP.. Esso si articola in due Nuclei: Il Nucleo Addestramento Ala Fissa (N.A.A.F), che ha sede a Pescara all’interno della Base Aeromobili, con dipendenza gerarchica dalla Direzione Marittima di Pescara ed il Nucleo Addestramento Ala Rotante (N.A.A.R.), con sede a Sarzana e dipendenza gerarchica dalla Direzione Marittima di Genova. Il CASEV si occupa dell’addestramento di tutto il personale di volo della Guardia Costiera (Piloti, Istruttori, Tecnici, operatori di volo, Specialisti aeronautici, aero-soccorritori marittimi).

Come si diventa Operatore di Volo in Guardia Costiera.

Operatore di bordo

L’operatore di Volo viene selezionato tra i Sottufficiali e tra i Graduati di Truppa. Il candidato in possesso dei requisiti richiesti, deve presentare domanda per accedere alle selezioni ed essere poi ammesso alla frequenza di un corso formativo. Per gli Operatori di Volo è previsto anche un corso di specializzazione, necessario per familiarizzare con la macchina sulla quale verrà assegnato (sia per l’ala fissa che per l’ala rotante). Di fondamentale importanza è la formazione per la conoscenza degli apparati di volo, oggi molto sofisticati.

Come si diventa Ufficiale Tecnico e Specialista Aeronautico.

Gli Ufficiali in possesso dei requisiti richiesti, che inoltrano la domanda per concorrere alla Specializzazione di Ufficiale Tecnico, provengono dai corsi accademici dei Ruoli Normali o Speciali. Per quanto riguarda, invece, la categoria degli Specialisti, anch’essi vengono selezionati tra il personale sottufficiale e tra i Graduati di Truppa. La “famiglia” degli Ufficiali Tecnici e degli Specialisti Aeronautici viene formata presso la Stazione Elicotteri della Marina Militare (Maristaeli) di Catania, mediante un corso di varia durata (dai 9 ai 18 mesi) al termine del quale si consegue il brevetto di Specialista Aeronautico. Questa formazione soddisfa il primo di una serie di requisiti previsti dalla normativa di riferimento “AER.P-66”, per ottenere la licenza militare di manutentore (LMMA). Licenza che consente di effettuare la manutenzione sugli aeromobili militari.

Gli ARS-M (Aerosoccorritori Marittimi).

ARS-M

La figura professionale dell’Aerosoccorritore Marittimo è stata formalmente nell’anno 2009 (formalizzata con apposito Decreto Interministeriale). Attualmente gli Aerosoccorritori Marittimi sono selezionati tra i Sottufficiali ed i Graduati di truppa del Corpo, in possesso dei requisiti richiesti, particolarmente stringenti per quanto riguarda le caratteristiche fisiche. Dopo le selezioni iniziali, i candidati ARS.M dovranno superare una fase addestrativa di circa 3 mesi. Durante il corso sono previste prove psicoattitudinali, fisiche, atletiche, teoriche e pratiche di pronto soccorso, tecniche di abilitazione sanitaria B.L.S.D. (Basic Life Support and Defibrillation) e P.H.T.C.  (Prehospital Trauma Care), oltre alla conoscenza dei vari dispositivi e delle varie tecniche utilizzate per il recupero di naufraghi, infortunati e politraumatizzati. Durante il percorso formativo viene trattata anche la parte psicologica, per aiutare il malcapitato e gestire eventuali attacchi di panico che potrebbero presentarsi in alcune situazioni di pericolo. La formazione viene svolta presso il Nucleo Addestramento Ala Rotante di Sarzana e gli attuali Istruttori sono gli Aerosoccorritori “anziani” della Guardia Costiera formatisi nel periodo 1996/1998, presso l’allora C.S.A. (Centro Sopravvivenza Aerosoccorritori) dell’Aeronautica Militare. Al termine della formazione, il candidato dovrà sostenere delle prove fisiche finali ed un esame: una prova pratica relativa ad un ipotetico soccorso in mare con elicottero, sotto il controllo degli istruttori.

Caratteristiche Tecniche ATR 42

ATR-42MP

In occasione del compimento del 40° anno del consorzio italo-francese, è stato dipinto il numero 40 sulla fusoliera dell’ATR 42MP e come segno di riconoscimento ha sorvolato sopra gli stabilimenti industriali. Sviluppato come vettore civile per voli regionali, è stato scelto per la sua efficienza costi/consumo volo, per i costi contenuti di manutenzione e per svolgere attività di pattugliamento per vari Corpi dello Stato. L’ATR 42 MP è in grado di compiere una vasta gamma di missioni di volo operative, dal pattugliamento di zone economiche esclusive (EEZ), S.A.R. (Search and rescue), ISR (Intelligence, Sorveglianza, Ricognizione), C2 (Comando e Controllo), monitoraggio delle acque e vigilanza anti-inquinamento, nonché controllo dei flussi migratori. Può inoltre essere facilmente riconfigurato per eseguire missioni di trasporto materiali e personale, evacuazione sanitaria e umanitaria e aviolancio di kit di emergenza.

DATI TECNICI:

Massimo peso al decollo 18.600 kg

Massimo peso all’atterraggio 18.300 kg

Capacità carburante 4.500 kg

Massima velocità 520 km/h

Massima altitudine 25.000 ft

Massima autonomia 7 ore

Corsa di decollo 1.050 mt

Distanza di atterraggio 685 mt

Motorizzazione 2 Pratt & Whitney PW127E da 2.400 hp all’albero con eliche esapala Hamilton Standard 568F

Lunghezza 22.7 mt

Altezza 7.6 mt

Apertura alare 24.4 mt

Caratteristiche Tecniche Elicottero AW – 139 CP “NEMO”

AW-139 CP “Nemo”

L’AGUSTA WESTLAND AW-139 CP è un elicottero di tipo leggero (classe 7 tonnellate), biturnina certificato in performance class 1/cat A -, dotato di rotore pentapala completamente articolato. Il gruppo turbomotore è del tipo Twin Pack P&W PT6C-67C da 1.872 shp. L’AW-139 CP viene impiegato principalmente per la ricerca e soccorso, ma anche per il monitoraggio delle attività del traffico mercantile, controllo sull’attività di pesca e monitoraggio delle acque marine. L’equipaggio è composto da due piloti, un operatore di sistemi di bordo, uno specialista ed un aerosoccorritore marittimo. La tecnologia avanzata che caratterizza l’AW-139 CP include un sistema avionico integrato, un autopilota digitale a quattro assi, un cockpit compatibile con Night Vision Goggles (N.V.G) per il volo notturno, con 5 schermi multifunzione a colori. L’elicottero è propulso da due potenti motori a turbina gestiti elettronicamente tramite F.A.D.E.C. (Full Authority Digital Electronic Control). Per quanto riguarda la manutenzione, la prima ispezione si effettua alle 25 ore di volo, in sequenza si va poi per le ispezioni intermedie al raggiungimento delle 50, 100, 300, 600, 1200 e 3000 ore di volo.

DATI TECNICI:

Velocità di crociera operativa: 145 Kts (268 Km/h) 

Velocità massima: 167 Kts (309 Km/h)

Peso massimo al decollo: 6.800/7000 Kg a seconda delle versioni

Quota di tangenza: 20.000 piedi (6.560 m)

 Autonomia di volo: 668 NM (1.237 Km)

Carburante: 1270 Kg

La versione in uso dalla Guardia Costiera CP è dotata di un allestimento costituito dai seguenti elementi principali:

  • Kit galleggianti di emergenza a scomparsa, due anteriori e due posteriori
  •  Due battelli autogonfiabili E.L.R. (Emergency Life Raft)
  • Verricello elettrico: 272 kg / 600 libre ed una lunghezza di 90 m
  • Faro per la ricerca notturna ad alta intensità SX-16/Trakkabeam
  • Bubble window per scoperta ottica
  • Radar Meteo Telephonix 1700A multipurpose meteo/ricerca
  • Sistema di controllo di volo automatico sui 4 assi
  • Illuminazione della cabina di pilotaggio compatibile con NVG NVIS-9
  • Sistema di anti-collision T.C.A.S. (Traffic Collison Avoidance System) Honeywell Bendix King KTA 970
  • FLIR (Forward Looking Infrared) Star Safire HD con Laser illuminator e pointer
  • Due ottiche L.L.TV (low light level television)
  • ELT trasmettitore localizzatore di emergenza
  • n° 12 posti in cabina + 2 piloti in condizioni di low density e 15+2 in high density

L’ultima versione di elicotteri è equipaggiata con un doppio verricello elettrico brandeggiabile, con le medesime caratteristiche di capacità e lunghezza. Di notevole importanza, l’allestimento con il serbatoio ausiliario che incrementa significativamente l’autonomia operativa. Tenuto conto, infine, dell’onnipresente insidia che attanaglia la performance dei turbomotori che equipaggiano gli elicotteri, si è provveduto ad equipaggiarli con un ulteriore kit atto a ridurre il deleterio fenomeno del F.O.D. (Foreign Object Damage), che assume il nome di I.B.F. (Inlet Barrer Filter).

Report di una giornata con il personale della Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Pescara.

Mercoledì 17 novembre 2021 è stata la giornata dedicata al nostro report, pianificata con il Comandante della Base e con tutto l’equipaggio del Manta 10-01. La missione pianificata per le 9.00 Local time, prevedeva un decollo da Pescara con destinazione l’aeroporto militare sardo di Decimomannu, sede della 4^ Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera. Il volo è stato suddiviso in due parti: il trasferimento verso l’isola sarda con atterraggio nella sede della 4° Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Decimomannu; la successiva missione di pattugliamento e monitoraggio marittimo della costa occidentale della Sardegna. Il volo, della durata di circa quattro ore, è avvenuto ad una quota di 3000 piedi, ideale per poter lavorare al meglio con le rilevazioni dei sistemi di controllo in dotazione. Il volo si è svolto lungo la costa partendo da Cagliari, via Carloforte, sorvolando Oristano, Alghero, Porto Torres e Olbia, per poi iniziare la salita su Roma a FL 200 e, infine, il rientro all’aeroporto di Pescara. Il lavoro degli operatori di sistema a bordo, in perfetta sinergia con i piloti, è quello di controllare la costa, fotografandola con immagini a colori e ad infrarossi e catalogandole in un database in modo da formare un archivio che, in caso di necessità, consente il recupero veloce dei dati per ulteriori verifiche. La missione, svolta con esito positivo, ha dimostrato quanto sia necessaria l’impeccabile preparazione degli equipaggi, così come la professionalità degli specialisti nell’uso dei sistemi di bordo e la meticolosa precisione nello svolgimento del proprio lavoro, nonostante le ore di volo di queste missioni siano lunghe ed impegnative.

Riflessione e ringraziamenti.

Il nostro inviato ricevette in segno di gratitudine il berretto ufficiale dei gruppi Volo della Guardia Costiera.
Foto equipaggio missione “Manta 01

Durante questa bellissima esperienza ho potuto constatare quanto sia pregevole l’impegno degli “angeli del cielo”, sempre pronti ad intervenire per salvare vite umane pur mettendo a rischio la propria. Ogni operazione di soccorso, ogni salvataggio, presenta delle caratteristiche diverse in quanto possono cambiare i fattori climatici, il tipo d’intervento, diurno o notturno, le condizioni del mare, la tipologia di feriti. Ciascuna di queste variabili comporta sforzi ed impegno notevoli che, nel tempo possono causare stress emotivi e fisici all’equipaggio. La dedizione al salvataggio non è comune a tutti; proprio per questo motivo va riconosciuto tanto rispetto ed altrettanta riconoscenza nei confronti di chi si adopera in questa missione, con amore, generosità ed altruismo. Un doveroso ringraziamento a coloro che hanno reso possibile questo servizio: dall’ Ufficio Relazioni esterne del Comando Generale della Guardia Costiera, al Comandante della Base Aeromobili – Nucleo Aereo e Sezione volo Elicotteri della Guardia Costiera di Pescara, Capitano di Fregata Roberto D’ARRIGO ed a tutto il personale che mi ha accompagnato durante l’intera giornata. Un personale ringraziamento a chi mi ha permesso di “vivere” questa esperienza, unica ed emozionante, ed a coloro che con costante impegno, dedizione e professionalità garantisce protezione alla popolazione e custodia del nostro bel Paese … l’Italia.

Testo & Foto di Alessio L. a cura di AB-AviationReporter.com

Loading