Aeronautica Militare – Intervista al Generale di B.A. Urbano Floreani, Comandante dell’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche di Firenze

D: Da quanto tempo è al comando in questo Istituto? E fino a quando avrà questo incarico?
R: Sono al comando dell’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche dal 17 luglio 2020. In genere gli incarichi hanno mandato dai due ai tre anni, resterò, dando il massimo contributo, fin quando la Forza Armata lo riterrà opportuno.
D: Se non fosse stato assegnato a Firenze a quale altro incarico sarebbe stato destinato?
La gestione degli avvicendamenti di incarico è a capo di una Direzione centrale che, viste le esperienze pregresse e i profili di impiego, associa il personale alle mansioni ad esso più indicate. Nel mio caso la scelta è caduta sull’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche su una programmazione che insisteva già da diverso tempo. Per cui non sono a conoscenza di seconde opzioni.
L’Aeronautica Militare ha particolare attenzione alla gestione degli avvicendamenti di comando per garantire continuità e coerenza tra mission e vision a lungo termine nei Reparti.
D: Dopo tanti anni trascorsi nei reparti volo, cosa significa per lei dirigere ora una scuola?
R: Ho trascorso gran parte della mia vita aeronautica in enti e teatri operativi come Ufficiale Pilota. Adesso mi è stata offerta la grande opportunità di partecipare alla visione più ampia degli obiettivi di Forza Armata che associano alle realtà operative quelle logistiche e formative per preparare i nostri uomini e le nostre donne a concorrere nelle risoluzioni delle sfide a cui il nostro Paese è chiamato quotidianamente a rispondere.
D: Cosa rappresenta e quale significato ha lo stemma dell’Istituto?
R: Si ispira all’impresa mitologica compiuta da Pegaso sul Monte Elicona. La figura del cavallo alato con gli zoccoli sfioranti il terreno appena bagnato dalle acque ed il petto puntato al cielo è pronta a spiccare il gran balzo quasi come la fonte semidivina della poesia, del sapere e della scienza gli possano fornire le forze e l’ardire per tentare le vie dell’azzurro. Il Pegaso rappresenta la scienza e la conoscenza necessarie per governare le sfide del mondo che, sapientemente, cavalca nella raffigurazione. Esso è proprio la metafora dell’Istituto che forma la classe dirigente a guidare la Forza Armata del futuro nelle sfide che l’ambiente esterno quotidianamente ci propone. L’unica copia del Pegaso dell’ISMA si trova presso la U.S. Air Force Academy di Colorado Springs.
D: Che tipo di rapporto si è instaurato tra lei e i cittadini di Firenze?
R: La città di Firenze ha da sempre accolto con amore l’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche da tutti conosciuto come Scuola di Guerra Aerea e la stessa calda accoglienza è stata rivolta a me dal momento in cui ho preso questo prestigioso incarico. Le iniziative sul territorio sono state molteplici e sempre accolte con apprezzamento ed entusiasmo; per citarne una lo scorso autunno abbiamo aperto il nostro sito per le giornate del FAI accogliendo la visita di più di mille persone in soli due giorni. Il nostro Istituto è da sempre vicino alle tematiche territoriali ed aperto alle dinamiche sociali per essere sempre al servizio dei cittadini. A Firenze si respira un’aria di comunità d’intenti e condivisione tra realtà amministrative e istituzionali.
D: Generale, in questo istituto ha conseguito la sua formazione, ora che si ritrova dalla parte opposta in veste di Direttore cosa può dirci dei giovani di oggi rispetto a quelli del passato?
R: Ho frequentato questo istituto a partire dal 1998; i tempi erano diversi con un livello di complessità che nel tempo è andato crescendo. I nostri giovani Ufficiali sono immersi in un ambiente volatile e incerto che cambia velocemente ed operano in scenari complessi in cui il livello formativo richiede altissima attenzione. Le dinamiche dell’ambiente esterno richiedono un incremento della complessità interna, infatti, parafrasando la legge della varianza necessaria di Ashby: solo l’aumento della complessità interna può far fronte all’incremento di complessità esterna; la nostra formazione è improntata proprio su questo.
D: Dopo tanti anni ha riscontrato cambiamenti nei metodi di insegnamento e delle materie trattate? Le strutture sono rimaste le stesse o hanno subito delle modifiche che hanno migliorato la loro efficienza?
R: La formazione offerta dall’Aeronautica Militare è in continua evoluzione e lo sarà sempre per permettere ai suoi uomini e donne di affrontare al meglio le sfide dell’ambiente esterno. Si è passati nel corso degli anni da strutture puramente deduttive (docente – allievo) a strutture induttive dove sono apparse le figure di facilitatori di processi di apprendimento che fanno leva sulle esperienze dei singoli così come previsto dalle logiche andragogiche. Tale approccio è assolutamente innovativo e permette la condivisione di esperienze per l’apprendimento collettivo e lo scambio di preziosi feedback, il che ci aiuta a connettere la parte di contenuto a quella di relazione tipica dei processi sociali umani. Il tutto è inserito in Piani dell’offerta formativa – in alcuni casi aperti anche ai cittadini – che la Forza Armata implementa continuamente negli anni.
D: Cosa significa per Lei, che è un Ufficiale pilota, impegnare parte della sua vita in queste aule?
R: E’ una grande occasione per poter curare il trasferimento di contenuti, nozioni e avvenimenti vissuti in prima persona ai più giovani. Trasmettere le proprie esperienze alle nuove leve è in piena sintonia con i processi di knowledge management che la Forza Armata ha da sempre curato negli anni. Tradizione e innovazione sono da sempre in equilibrio in Aeronautica Militare.
D: In questo istituto, normalmente, quanti mesi trascorre un’ufficiale?
R: Ogni Ufficiale fa più passaggi in questo Istituto in base al proprio profilo di impiego. Si hanno corsi che vanno da una settimana a corsi che durano poco meno di un anno. Il tutto dipende dall’estrazione professionale, dall’impiego e dal profilo di carriera degli Ufficiali ma anche dei Sottufficiali e della Truppa. Abbiamo sviluppato percorsi formativi che abbracciano tutto il personale dell’Aeronautica Militare. Una formazione a tutto tondo sempre in evoluzione e al passo coi tempi.
D: Quali sono le materie che vengono trattate maggiormente durante il corso?
R: Andrebbe analizzato il corso di riferimento per rispondere a questa domanda. I nostri Piani Formativi contano circa 30 corsi a cui si affiancano seminari e workshop di approfondimento su varie tematiche. Fondamentalmente le possiamo dividere in quattro macro-aree:

  • Hard skill (PM, KM, QM, Sicurezza sul lavoro etc…)
  • Soft Skill (Formazione formatori, formazione con modalitò attive, formazione alla leadership)
  • E-Learning (SII, Piattaforme E-learning)
  • Strategia e Dottrina sull’evoluzione del potere aereo
    D: Essere ora al Comando della scuola, come ci si sente nel rivedere colleghi di reparto che prima incontrava come Comandate di Stormo o di Gruppo ed ora, invece, come Responsabile diretto dell’Istituto, che dovrà valutare i futuri Ufficiali?
    R: Da sempre l’Aeronautica Militare ci ha insegnato con professionalità a distinguere il contenuto dalla relazione. Le dinamiche sociali che inevitabilmente si creano nel corso degli anni non possono inficiare il corretto andamento dei processi lavorativi. Per cui ognuno di noi sa perfettamente il ruolo che riveste nell’organizzazione e rispetta il proprio e quello dei colleghi. Mission, Men, Me è l’ordine in cui vengono messe le cose in priorità in Forza Armata.
    D: È capitato, durante la sua esperienza, che qualche Ufficiale non abbia ottenuto esito positivo nei vari corsi? Se si, quali sono state le conseguenze per l’ufficiale?
    R: Sì è capitato. In primis abbiamo cercato di capire se il personale in questione avesse delle problematiche a latere che abbiano potuto inficiare il suo rendimento. Qualora le dinamiche siano svincolate da elementi di cattiva condotta comportamentale la Forza Armata si impegna a interrogarsi sulla bontà dell’offerta formativa mettendosi in discussione ed ad analizzare la possibilità di recuperare la formazione del frequentatore in un secondo momento. In caso di mancanze disciplinari invece l’iter segue la via indicata dalle direttive di Forza Armata. Abbiamo sempre vissuto questi momenti come un’occasione per metterci in discussione e migliorarci, senza lasciare nessuno indietro.
    D: Quanti sono gli allievi che frequentano i vari corsi e come vengono suddivisi nei vari ruoli: naviganti, Armi, etc …?
    R: Eroghiamo più di 30 corsi l’anno con un numero che oscilla dalle 15 alle 100 unità. Nei corsi più ampi la suddivisione è a capo della Direzione per l’Impiego del Personale Militare Aeronautico che indirizza il personale secondo gli alberi di impiego. Tendenzialmente abbiamo dei corsi dedicati a determinati ruoli come nel caso del Corso Istruttore Specialità Volo dove l’intera audience è costituita da personale navigante mentre, altri corsi come quello per Specialisti Informazione e Comunicazione Istituzionale abbraccia trasversalmente le gerarchie e i ruoli dell’intera Forza Armata. Lo spirito che muove la formazione in Aeronautica Militare è quello di valorizzare ogni appartenente alla Forza Armata perché l’investimento in ogni settore e ad ogni livello gerarchico è la migliore forma di investimento per l’organizzazione.
    D: Tornerà a bordo di un Jet militare?
    R: Tra due settimane sarò al 4°Stormo. Con cadenza pianificata tutti i naviganti svolgono attività volativa presso le linee di volo di provenienza per il mantenimento delle capacità operative.
    D: Il suo prossimo incarico.
    R: È sempre lo stesso da più di 30 anni. Servire la Patria e le libere Istituzioni inquadrato nelle fila della nostra amata Aeronautica Militare.
Foto ricordo dei momenti trascorsi al Comando del 23° Gruppo Caccia con sede a Cervia al glorioso 5° Stormo Caccia

Ringraziamenti personali: desidero porgere un personale ringraziamento al Generale di B.A. Urbano Floreani, per la generosa diponibilità concessami durante la realizzazione di questo servizio. E’ stato per me un onore conoscere uomini di valore come lui. Nonostante abbia raggiunto una posizione di prestigio e una carriera ineccepibile, continua a svolgere il proprio lavoro con instancabile dedizione e profonda umiltà a difesa della Nazione. Sempre gentile e disponibile con il pubblico e nei confronti di chiunque chieda il suo aiuto. Ha nel cuore la vera nobiltà d’animo che non ha gradi ne medaglie ma tanta umanità e attenzione verso il prossimo. A lui la mia personale e profonda stima e gratitudine.

Domande di Alessio L., a cura di AB-AviationReporter.com

Foto concesse da AMI.

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