Guardia Costiera – Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Sarzana

Introduzione.

Distintivo raggiungimento 100.000 FH

Il 30 settembre 2020 siamo stati ospiti per una intera giornata, dopo aver ricevuto le dovute autorizzazioni dall’Ufficio Relazioni Esterne del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, della Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Sarzana.

Di prima mattina è stato ricevuto dal Comandante, C.V. (CP) Giuseppe Troina, Ufficiale Superiore dei Ruoli Normali del Corpo delle Capitanerie di porto e dopo le normali pratiche di rito per entrare in base, si sono recati in aula briefing per svolgere con il personale di volo la quotidiana riunione per la preparazione e l’organizzazione dell’attività della giornata che prevedeva la pianificazione delle missioni operative/addestrative. Sono state valutate: le condimeteo dell’aerea di lavoro, l’efficienza della macchine, l’impiego e le condizioni degli equipaggi.

Cenni storici dell’Aeroporto di Sarzana.

L’aeroporto nacque nel 1918 per la sperimentazione a terra degli idrovolanti della Marina Militare. La pista fu intitolata alla memoria del sergente pilota Bartolomeo Arrigoni eroe della prima guerra mondiale e tre volte decorato con Medaglia d’argento al valore militare. Nel 1923, dopo la costituzione della Regia Aeronautica fu costituito, all’interno della struttura, un presidio di velivoli e nel 1930 venne utilizzato anche come scuola di pilotaggio, di collegamento e ricognizione.

Nel 1940 dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, sulla base era operativo il 24° Gruppo Caccia mentre nel 1941 divenne la sede della 385^ Squadriglia Caccia Notturni. Verso la fine della guerra, all’interno dell’aeroporto fu schierato l’8° Gruppo Volo del 2° Stormo che, rientrato in Italia dall’Africa Settentrionale Italiana, fu schierato prima all’Aeroporto di Albenga e poi a Sarzana. Il reparto, dotato di vecchi Macchi M.C.200 Saetta, garantiva i servizi di allarme e la difesa aerea della città di La Spezia, sede di una importantissima base della Regia Marina.

Alla fine della Guerra, nel 1945, l’Aeronautica Militare decise la dismissione dell’aeroporto e parte dell’area venne utilizzato dai contadini locali come zona coltivabile.

Nel 1962 lo Stato Maggio della Marina Militare decise di riprendere in mano l’aeroporto di Sarzana inserendo gli elicotteri della Forza Armata e utilizzandolo come eliporto. Nel 1967 furono costruiti due nuovi hangar e alcuni edifici per la zona uffici. Nel 1968 fu fondato il Comando della Stazione Elicotteri di Luni, detta Maristaeli – Luni ed iniziò l’attività di volo nel 1969. Nel 1999 la base della Maristaeli fu intitolata all’Ammiraglio di Squadra Giovanni Fiorini che si adoperò per lo sviluppo della Stazione Elicotteri della Marina militare.

Storia della Guardia Costiera Italiana.      

La fondazione del Corpo è legata all’emanazione del regio decreto 20 luglio 1865, n. 2438 subito dopo l’unità d’Italia. Il bagaglio di attribuzioni che provengono dall’amministrazione civile delle attività marittime e dei porti, si traduce oggi nell’esercizio di specializzazione e di compiti ad alto livello riconducibili alle “funzioni di Guardia costiera” istituita nel 1989 come articolazione operativa delle Capitanerie di porto. Alle base di queste funzioni si inseriscono la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, la tutela dell’ambiente marino, costiero ed atmosferico, tutela della pesca e la Governance dei porti. Le Capitanerie di porto dipendono dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ed operano, per specifiche attività, con altri Ministeri (della Difesa, dell’Interno, dell’Ambiente, delle politiche Agricole, Alimentari e Forestali, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dei Beni e delle attività Culturali). Questi Dicasteri hanno ereditato le attribuzioni che, fino al 1994, erano riconducibili nell’ambito di competenze dell’ormai soppresso Ministero della Marina mercantile. Per i Dicasteri citati il Corpo esercita compiti di salvaguardia dell’ambiente marino, di coordinamento della risposta operativa in caso di inquinamento e attività di vigilanza sulla filiera della pesca marittima per la preservazione della risorsa ittica ed a garanzia della tranciabilità del prodotto a tutela del consumatore finale. Il Corpo fu impiegato in vari teatri bellici, come nella guerra italo-turca e nelle varie fasi delle guerre coloniali italiane. Con lo scoppio della prima guerra mondiale partecipò al servizio di mobilitazione del personale militare per la difesa delle coste, all’impiego e alla requisizione del naviglio mercantile per uso bellico, all’azione di polizia militare e soprattutto all’organizzazione e al funzionamento dell’attività portuale, indispensabile per assicurare l’approvvigionamento degli eserciti operanti. Con Decreto del 3 febbraio 1918 il Ministro della Marina affidò definitivamente alle Capitanerie di porto i servizi che interessavano la difesa militare per cui tutti gli appartenenti al Corpo furono militarizzati per la durata della guerra in corso con proroga di un semestre oltre la firma dei trattati di pace. Il Corpo fu definitivamente inquadrato militarmente nel mese di novembre del 1919 ed entrò a far parte dei corpi della Regia Marina nel settembre del 1923. Con il successivo Regio Decreto 3235 del 1923, vennero istituite le Direzioni marittime con l’attribuzione delle specifiche competenze, in precedenza riservate al Ministero, nel contempo nacquero le capitanerie coloniali nei territori entrati a far parte del Regno d’Italia.

Con il regio decreto legge 11 novembre 1938 n. 1902 l’ispettorato generale venne soppresso e venne fondato, come istituito e ridisegnandone organici e organizzazione, il Comando generale delle capitanerie di porto, retto da un Ammiraglio di Squadra.

I Ministeri da cui dipende il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera

La Capitaneria di porto – Guardia Costiera è un Corpo della Marina Militare ed alle sue dipendenze svolge i compiti per quelle attribuzioni espressamente richiamate dal Codice dell’ordinamento militare, in materia di concorso alle attività di difesa portuale e costiera, nel supporto logistico alle unità della Squadra navale, nel concorso alle operazioni internazionali che comportino limitazioni ed interdizioni al traffico mercantile in prossimità di aree di crisi.

Ma ciò che caratterizza la tipicità e plasma le peculiarità del Corpo delle Capitanerie di porto è la dipendenza funzionale e di bilancio dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; il Comando generale è un Ufficio dirigenziale generale del MIT – con rango di Dipartimento – ed è uno dei “centri di responsabilità amministrativa” (C.R.A.) del predetto Dicastero. Gli Uffici marittimi, di diverso rango, istituiti sul territorio nazionale, assicurano un competente, specialistico, vigile ed attento presidio di garanzia, responsabilità e tutela degli interessi che l’Ordinamento affida loro e costituiscono la spina dorsale dell’Amministrazione “marittima” del nostro Paese. Difatti il rapporto funzionale che lega il Corpo anche ai Ministeri dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ed a quello delle Politiche agricole, alimentari e forestali, fa degli Uffici marittimi l’unica e sola struttura territoriale presente capillarmente sul litorale e negli spazi marittimi di giurisdizione dell’Italia in grado di assicurare, in sede decentrata, in maniera integrata e tempestiva, l’esercizio di compiti amministrativi e tecnico-operativi che rientrano nelle attribuzioni di legge dei citati Ministeri. Il Corpo svolge, poi, funzioni anche di specifica attribuzione di altri Dicasteri quali l’Interno, il Lavoro e le politiche sociali ed i Beni culturali, funzioni queste attribuite da norme di rango primario. Ulteriore attribuzione che caratterizza, trasversalmente, tutte le funzioni svolte per conto dei citati Dicasteri è l’esercizio delle attività di polizia giudiziaria, con la relativa dipendenza dall’Autorità giudiziaria, attività repressiva finalizzata alla tutela dei beni e degli interessi giuridici fondamentali nelle materie di competenza. Inoltre il Corpo delle Capitaneria di porto – Guardia Costiera è inserito nel sistema di Protezione Civile in caso di calamità naturali.

Tra i citati compiti che assume il Corpo delle Capitanerie di porto e tra i quali prende forma concreta l’impiego dei mezzi Aerei della Guardia Costiera, quello del salvataggio della vita umana in mare è certamente l’espressione più nobile. Già gli articoli 69 e 70 del Codice della navigazione pongono l’esercizio dell’attività di soccorso della vita umana in mare, anche in tal caso, tra i compiti storicamente attribuiti al Corpo delle Capitanerie di porto quale articolazione territoriale dell’amministrazione della Marina Mercantile. La Convenzione di Amburgo 1979 ed il regolamento di attuazione della legge di ratifica 3 aprile 1989, n. 147, d.P.R. 28 settembre 1994, n. 662 stabiliscono che:

  • Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti è Autorità nazionale responsabile dell’esecuzione della Convenzione;
  • Il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto è l’istituzione nazionale che assicura il coordinamento generale dei servizi di soccorso marittimo (I.M.R.C.C. – Italian Maritime Rescue Coordination Center), organismo che esercita la direzione tecnica del dispositivo SAR nazionale.

Il Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto è delegato dal Sig. Ministro delle infrastrutture e dei trasporti all’esecuzione del Piano nazionale per il SAR marittimo, che reca la ricognizione delle risorse e dei mezzi pubblici e privati (specializzati e concorrenti) impiegabili in concorso. L’organizzazione territoriale del Corpo delle Capitanerie di porto – in funzione di MRSC e di UCG – completa l’organigramma del SAR nazionale, composto dagli equipaggi e dai dispositivi aeronavali del Corpo, assetti dedicati e dislocati lungo le coste nazionali a costituire la c.d. “maglia SAR”, ovvero il criterio organizzativo di uomini e mezzi, distribuiti opportunamente lungo lo sviluppo costiero del Paese, a copertura dello spazio di mare rientrante nell’intera area di responsabilità italiana.

Il criterio che costituisce la “maglia SAR” tiene conto dell’architettura organizzativa nazionale, distinta in:

1 IMRCC (italian maritime rescue coordination center)

15 MRSC (maritime rescue sub center)

100 UCG (unità costiere di guardia).

La responsabilità di ciascun elemento di detta organizzazione è affidata al personale del Corpo, consacrando quel concetto di capillarità, vero presidio di risposta sul territorio che è risorsa efficace ed efficiente sui circa 500.000 km/quadrati che costituiscono l’intera area di responsabilità SAR nazionale affidata alla cura del Corpo.

Quale organo tecnico-operativo dell’Autorità nazionale responsabile, ovvero del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Corpo è chiamato ad assicurare l’assunzione diretta della connessa responsabilità, nonché il coordinamento delle risorse – pubbliche e private – disponibili.

1989 – 2019 la Guardia Costiera celebra 30 anni di storia

Sabato 8 giugno 2019 la Guardia Costiera ha festeggiato il trentesimo anniversario dalla sua costituzione. Nata nel 1989 quale articolazione tecnico operativa del Corpo delle Capitanerie di porto, viene riconosciuta come Corpo con un Regio Decreto il 20 luglio 1865. La Guardia Costiera appartiene a un’epoca più recente, sarà infatti, con un Decreto interministeriale dell’8 giugno 1989 che le verrà attribuita ufficialmente la denominazione di “Guardia Costiera” e i reparti tecnico-operativi del Corpo negli anni successivi adotteranno la tradizionale livrea bianca e il logo, ormai noto, raffigurante una fascia tricolore con al centro un’ancora nera su campo circolare bianco. Per celebrare questa ricorrenza, lo scorso 5 giugno a Catania si è tenuta un’esercitazione di soccorso in mare con l’impiego di mezzi aerei e navali e la partecipazione di figure specialistiche come gli Aerosoccorritori e i soccorritori marittimi della Guardia Costiera. La G.C. oggi è un’istituzione moderna che fonda le proprie radici nelle attività di carattere tecnico amministrativo connesse agli usi civili e produttivi del mare, organizzata con mezzi aeronavali, l’uso di tecnologie all’avanguardia e l’impiego di uomini e donne che operano quotidianamente a favore della collettività.

Le principali tappe percorse in questi trent’anni vanno dalle prime attività operate fuori dai confini nazionali alle più difficili operazioni di soccorso in mare, fino a giungere alle più importanti attività condotte dalla Guardia Costiera in materia di tutela dell’ambiente marino e costiero e di vigilanza sulla filiera della pesca.

La Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Sarzana.

Brevi Storici.

Nel dicembre del 1991, non avendo ancora a disposizione una propria struttura, presso la Stazione Elicotteri della Marina Militare venne istituita la 1ª Sezione Volo Elicotteri della Guardia Costiera. Il primo periodo di attività addestrativa della neo-costituita Sezione Volo Elicotteri, fu pertanto svolto presso la Stazione Elicotteri Maristaeli-Luni della Marina Militare chiamata “Sorella” per lo stretto legame esistente già dai tempi e che mise a disposizione strutture e piloti provenienti dall’ex Marina Militare e alcuni AB-212 ASW utilizzati per garantire un addestramento minimo specifico degli equipaggi di volo in attesa dei primi AB-412 CP.

Distintivo AB-412 CP “Koala”

Il 13 aprile del 1993 fu consegnato alla G.C. il primo elicottero AB-412 CP con marche 9-01 M.M. 81382 in configurazione SAR denominato “Koala”, che rimase poi come nominativo radio nelle comunicazione con gli enti di controllo al volo. Iniziò, così, lentamente, con l’inserimento delle qualifiche dei piloti ed equipaggi di volo, la sua crescita per diventare sempre più un Corpo indipendente con mezzi e uomini formati dalla stessa G.C. La piena autonomia venne raggiunta nel maggio del 1995. Sempre in quell’anno, nel mese di dicembre, fu consegnata la sede ufficiale alla 1^ Sezione Volo Elicotteri di Sarzana, costruita su un’area adiacente alla parte est della base di Maristaeli – Luni e intitolata al Tenente di Vascello (CP) Pil. Roberto Aringhieri deceduto il 30 ottobre 1995 durante l’operazione “Sharp Guard”. Le consegne degli ultimi AB-412 CP, dieci elicotteri a pieno regime, vennero completate nel 2003. Un’altra data importante, l’8 luglio 2010 quando, presso la 1^ Sezione Volo Elicotteri, iniziò la dismissione dei gloriosi AB-412 CP per lasciare il posto all’entrata in servizio del nuovo gioiello Leonardo AW-139 A denominato “Nemo”, anche questo nome rimase come “Call Sign” per tutti gli AW-139 CP della G.C. Il primo esemplare, marcato “11-01” M.M. 8174, iniziò l’attività con l’affiancamento agli ultimi AB-412 CP con più ore di volo a disposizione e che terminarono il servizio nel marzo 2017. IL Nemo 11-01 fu anche il 300° esemplare di costruzione della ditta italo-inglese Agusta-Westland, oggi Leonardo Elicotteri. Ad oggi la flotta complessiva della G.C. è composta da 15 elicotteri AW-139 CP che garantiscono la ricerca ed il soccorso in mare con un servizio di allarme H24, 365 gironi all’anno. Il sedime aeroportuale dell’area in comune che la 1^ Sezione Elicotteri condivide con l’Aeroclub di Sarzana e la Stazione elicotteri Maristaeli è una pista in asfalto orientata 18/36, lunga 905 m e larga 23 m, codice ICAO “LIQW”, in categoria 1 A, utilizzata dalla 1^ Sezione elicotteri dal 1992 al 2006 per svolgere l’attività di volo dell’aereo P-166 DL3 SEM “Orca” utilizzato per la Sorveglianza Ecologica Marittima. E’ un bimotore dotato di avanzati sistemi di telerilevamento ambientale, nella fattispecie il Daedalus, sensore multispettrale con 12 canali e due sensori CZCS/ATM. Successivamente con il ridimensionamento della spesa pubblica e le riorganizzazioni del Corpo della G.C., la linea volo P-166 DL3 SEM terminò nella Sezione di Sarzana.

La 1ª Sezione Elicotteri oggi Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Sarzana.

Il 20 luglio 2020, a seguito della riorganizzazione delle Basi Aeree del Corpo, i tre Comandi che prima insistevano sullo stesso sedime (Base Aeromobile, 1° Nucleo Aereo e 1ª Sezione Volo Elicotteri G.C.) sono stati unificati in uno unico denominato “Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera Sarzana”.

Il rinnovato Comando, oltre al Servizio Sicurezza Volo, al Servizio di Prevenzione e Protezione sui luoghi di lavoro ed al Sistema di Gestione Qualità che dipendono direttamente dal Comandante, è sorretto da tre componenti:

  • Amministrativo/Logistica: competente per la gestione amministrativa e logistica della Base a supporto della componente operativa;
  • Componente Esercizio del Volo: competente per la gestione delle attività di volo operative/addestrative e per il mantenimento delle qualifiche di volo degli equipaggi;
  •  Tecnico/Manutentiva: competente per la tenuta in efficienza degli elicotteri e della gestione delle pubblicazioni tecniche.

Il lavoro delle componenti e le attività di volo vengono svolte nel massimo rispetto della Sicurezza del Volo.

Con l’arrivo della nuova macchina, la sezione e l’organizzazione interna è cambiata molto sia per quanto riguarda la formazione del personale navigante – composto da Piloti, Operatori di Volo, Aerosoccorritori Marittimi e specialisti aeronautici – che per le nuove procedure di intervento e manutenzioni programmata su linea AW-139 CP.

All’interno della stesse sede ed alle dirette dipendenze del Comando generale, è presente anche il N.A.A.R. (Nucleo Addestramento Ala Rotante), sotto la guida del C.C (CP) TC/Eli Francesco BASILE, con il compito di seguire l’addestramento del personale e la standardizzazione delle procedure addestrative ed operative per tutte le Basi Aeree del Corpo al fine di garantire una preparazione uniforme, allo stesso livello ed adeguata al personale di volo (Piloti, Operatori di Volo, Aerosoccorritori Marittimi,  Ufficiali Tecnici e Specialisti Aeronautici).

Come si Forma un Pilota della Guardia Costiera.

Per entrare a far parte di questo meraviglioso Corpo, in qualità di Pilota, è possibile percorrere due diverse strade. In entrambi in casi l’accesso avviene tramite partecipazione a bando di concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Il primo modo è mediante l’accesso al corso per Ufficiali del Ruolo Normale del Corpo delle Capitanerie di Porto che si svolge in Accademia Navale di Livorno, per la durata di cinque anni, al termine dei quali gli Ufficiali avranno conseguito il grado di Guardia Marina ed il diploma di laurea. Nella fase finale della formazione in Accademia è possibile prendere parte alla selezione per la componente Aerea della Guardia Costiera.

Il secondo modo è quello di vincere il concorso per Allievi Ufficiali Piloti di Complemento (AUPC), che prevede una prima fase di istruzione di base da svolgere in Accademia Navale.

 A questo punto le due strade degli Ufficiali Ruoli Normali e degli AUPC si congiungono e coloro ritenuti idonei continueranno verso la fase denominata “pre-flight”.

Il “pre-flight” si svolge all’interno dell’Accademia Navale per la durata di circa nove mesi, gli aspiranti Piloti hanno modo di perfezionare la conoscenza della lingua inglese, i principi fondamentali del mondo aeronautico e di incrementare l’efficienza fisica. Una volta completata positivamente questa fase, gli Ufficiali possono accedere al corso di pilota militare, che si svolge, in funzione del momento, presso la Base dell’Aeronautica Militare di Latina oppure presso le basi U.S. Navy di Pensacola (Florida) e poi Corpus Christi (Texas). Al termine di quest’ultima fase gli Ufficiali acquisiscono la qualifica di Pilota Militare.

A questo punto, i Piloti destinata alla cosiddetta linea ad ala fissa vengono inviati presso i Reparti Volo della Guardia Costiera per l’acquisizione delle qualifiche operative sulle linee ATR42MP o P180 Avanti II, mentre coloro destinati all’ala rotante effettuano un ulteriore modulo formativo per l’acquisizione del brevetto di Pilota Militare di Elicottero presso il 72° Stormo dell’Aeronautica Militare di Frosinone, al termine del quale, anch’essi  vengono inviati presso i Reparti Volo della Guardia Costiera per l’acquisizione delle qualifiche operative sulla linea AW-139 CdP

Come si diventa Operatore di Volo in Guardia Costiera.

L’operatore di Volo viene arruolato attraverso un concorso pubblico, il candidato deve presentare domanda per accedere alle selezioni ed essere poi inserito in un corso formativo.

L’accesso a questa qualifica avviene attraverso la selezione interna del personale che abbia acquisito almeno la qualifica di Nocchiere di Porto ottenuta dopo aver frequentano i corsi di formazione alla scuola sottufficiali della Marina Militare presso la sede dell’isola della Maddalena. Terminato il periodo formativo il sottoufficiale è pronto per ricoprire le mansioni del proprio servizio in una o più specialità che possono essere: operatori di volo, tecnici di aeromobili, radaristi, e altre ancora.

Per gli Operatori di Volo è previsto anche un corso di specializzazione, che si tiene a Catania, necessario per familiarizzazione con la macchina che verrà assegnata. Di fondamentale importanza è la formazione per la conoscenza degli apparati di volo, oggi molto sofisticati, della durati di circa 185 ore di studio e una formazione pratica di circa 3 mesi, indipendentemente dalla destinazione che potrà essere ad ala fissa o ala rotante.

Come si diventa Ufficiale Tecnico e Specialista Aeronautico.

Gli Ufficiali che inoltrando la domanda per concorrere alla specializzazione di tecnico, provengono dai corsi accademici dei Ruoli Normali o Speciali. Per quanto riguarda la categoria Specialista, invece, possono accedere tutti coloro che hanno almeno la ferma volontaria o una ferma prefissata e tutti i Sottufficiali in ferma effettiva che vogliono accedere a questo corso.

La famiglia degli Ufficiali Tecnici e degli Specialisti Aeronautici viene formata presso la stazione elicotteri della Marina (Maristaeli) di Catania mediante un corso di 18 mesi al termine del quale viene conseguito il brevetto di Specialista Aeronautico. La formazione che precede soddisfa il primo di una serie di requisiti previsti dalla normativa di riferimento “AER.P-66” che stabilisce i requisiti per ottenere la licenza militare di manutentore (LMMA)che consente, appunto, di esercitare la manutenzione sugli aeromobili militari. A questo punto, dopo aver acquisito la cosiddetta conoscenza di base e dopo un periodo minimo di almeno sei mesi nell’ambito dei quali occorrerà sviluppare una così detta pratical experience, da formalizzare su apposito M.E.R.L. (Maintenance experience Log Book), il personale viene avviato ad un percorso formativo teorico/pratico sul tipo di macchina su cui andrà ad operare della durata di quattro più due settimane. Al termine dell’attività anzidetta seguirà un periodo di “job tranning” della durata di mesi per gli ufficiali tecnici e di cinque settimane per gli specialisti, durante i quali gli verranno indottrinate tutte le informazioni teoriche e pratiche in merito alla linea volo dove l’Ufficiale Tecnico o Specialista sarà chiamato ad operare.

Lo staff tecnico, così formato, sarà in grado di intervenire a qualsiasi livello tecnico nei diversi step manutentivi richiesti dalla macchina, dalle ispezioni di primo livello, al secondo fino arrivare allo step finale che si effettua presso la ditta Leonardo Spa.

Gli ARS (Aerosoccorritori Marittimi).

La figura professionale dell’Aerosoccorritore Marittimo è stata introdotto dal Comandante Generale il 12/10/2009 con ODS n°1022/2009 e formalizzata con Decreto Interministeriale n°0000371 del 07/11/2011 del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti.

Ogni bando di concorso è aperto a tutto al personale Sottufficiale e nel ruolo truppa (VFP4), mentre negli anni precedenti il personale veniva selezionato solo dai reparti di volo. Dopo la selezione iniziale il candidato ARS.M, dovrà seguire il percorso addestrativo di circa 3 mesi dove gli verrà insegnato il necessario per diventare operativo alle Sezioni di Volo. Il corso è strutturato da prove psicoattitudinali, fisiche, atletiche, teoriche e pratiche di pronto soccorso, tecniche di abilitazione sanitaria B.L.S.D. (Basic Life Support and Defibrillation) e P.H.T.C.  (Prehospital Trauma Care) e conoscenza dei vari dispositivi e delle tecniche utilizzate per il recupero di naufraghi ed infortunati poli traumatizzati. Nel percorso formativo viene trattata anche la parte psicologica per aiutare il malcapitato e gestire eventuali attacchi di panico che comprensibilmente in certe situazioni di pericolo potrebbero presentarsi.

La formazione viene svolta presso il Nucleo Addestramento Ala Rotante di Sarzana e gli Istruttori sono i primi Aerosoccorritori della Guardia Costiera formati nel periodo 1996/1998 presso l’allora C.S.A. (Centro Sopravvivenza Aerosoccorritori) dell’Aeronautica Militare. Arrivati agli step finali il candidato dovrà sostenere, oltre alle prove fisiche finali, un esame che consiste in una prova pratica relativa ad un ipotetico soccorso in mare con elicottero sotto il controllo di qualificati istruttori che valuteranno se il neo ARS Marittimo sarà in grado di operare in autonomia e in tutta sicurezza sia per se stesso che per lo sventurato.

Collaborazione tra Aeronautica Militare e Corpo delle Capitanerie di Porto.

Il 7 febbraio 2018 l’Aeronautica Militare, rappresentata dal Generale di Squadra Aerea Settimo Caputo Sottocapo di Stato Maggiore e la Guardia Costiera, rappresentata dall’Ammiraglio Ispettore Capo Vincenzo Melone Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera e Corpo della Marina Militare, hanno siglato un atto di collaborazione e di scambio che prevede da parte dell’Aeronautica Militare, l’erogazione di corsi di specializzazione, abilitazione, qualificazione, addestramento e formazione a favore del personale del Corpo, mentre da parte della Guardia Costiera  la messa a disposizione di un elicottero AW-139 CP, con una disponibilità di 300 ore annue, per fini addestrativi. Tra i vari corsi offerti dall’AM nell’ambito della permuta una particolare rilevanza avranno quelli previsti per i piloti della Guardia Costiera che saranno svolti presso il 72° Stormo di Frosinone. La base dell’Aeronautica Militare di Decimomannu (CA) verrà messa a disposizione per il rischiaramento permanente di parte della componente aerea della Guardia Costiera dedicata alle attività SAR (Search and Rescue) che dislocherà presso la base sarda mezzi, equipaggi e personale tecnico per lo svolgimento di attività di volo e di allarme. Questa iniziativa consentirà alla Guardia Costiera di svolgere le proprie attività avvalendosi delle strutture dell’AM già operative presso Decimomannu. L’accordo costituisce un modello studiato a tavolino per realizzare sinergie tra amministrazioni dello Stato, rappresentando un validissimo ed efficace riferimento nell’ottica del possibile futuro sviluppo di attività di cooperazione nei reciproci ambiti operativi con notevole risparmio di risorse economiche utilizzando al massimo le sinergie comuni.

Caratteristiche Tecniche Elicottero AW – 139 CP “NEMO”

Coccarda AW-139 CP “NEMO”

L’AGUSTA WESTLAND AW-139 CP è un elicottero di tipo medio (classe 6 tonnellate) certificato in classe A, biturnina, dotato di rotore penta pala di tipo rigido. Il gruppo turbomotore è del tipo Twin Pack P&W PT6C-67C da 1.679 shp. L’AW-139 CP è rischiarabile presso tutti gli aeroporti costieri della componente aerea del Corpo delle Capitanerie di Porto, viene impiegato principalmente per la ricerca e soccorso, ma anche per il monitoraggio delle attività del traffico mercantile, della pesca e delle acque marine. L’elicottero può raggiungere fino a 140 nautical miles (260 Km) dalla partenza della base considerando un tempo di ricerca 30 minuti. L’equipaggio è composto, di norma, da due piloti, un operatore di sistemi di bordo ed un aerosoccorritore marittimo. La tecnologia avanzata che caratterizza l’AW-139 CP include un sistema avionico integrato, un autopilota digitale a quattro assi, un cockpit compatibile con Night Vision Goggles (N.V.G) per il volo notturno con quattro schermi multifunzione a colori e la predisposizione per un quinto display. L’elicottero è propulso da due potenti motori a turbina gestiti elettronicamente tramite F.A.D.E.C. (Full Authority Digital Electronic Control). Per quanto riguarda la manutenzione, la prima ispezione si effettua alle 25 ore di volo, in sequenza si va poi per le ispezioni intermedie al raggiungimento delle 100, 300 e 600 ore di volo.

DATI TECNICI:

Velocità di crociera operativa: 145 Kts (268 Km/h) 

Velocità massima: 167 Kts (309 Km/h)

Peso massimo al decollo: 6.800/7000 Kg a seconda delle versioni

Quota di tangenza: 20.000 piedi (6.560 m)

 Autonomia di volo: 668 NM (1.237 Km)

Carburante: 1270 Kg

La versione in uso dalla Guardia Costiera CP è dotata di un allestimento costituito dai seguenti elementi principali:

  • Kit galleggianti di emergenza a scomparsa leggeri, due anteriori e due posteriori
  •  Due battellini E.L.R. (Emergency Life Raft)
  • Verricello elettrico: 272 kg / 600 libre ed una lunghezza di 76 m
  • Faro per la ricerca notturna ad alta intensità N.S.S. SX-16
  • Oblò per visionare le operazioni di soccorso
  • Radar Meteo FIAR Bendix 1500B Plus/Radar Altimetro
  • Sistema di controllo di volo automatico sui 4 assi
  • Radar ad apertura sintetica
  • Illuminazione della cabina di pilotaggio compatibile con NVG AN/AVS-9
  • Sistema di anti-collision T.C.A.S. ( Traffic Collison Avoidance System) Honeywell Bendix King KTA 970
  • FLIR Star Safire QVIP  (Forward Looking Infrared) con Laser illuminator e pointer
  • Due camere L.L.TV  (Low light level television)
  • ELT trasmettitore localizzatore di emergenza
  • N° 12 posti in cabina + 2 piloti in condizioni di low density e 15+2 in hight density

Inoltre l’ultima versione di elicotteri è equipaggiata con un doppio verricello elettrico brandeggiabile con le medesime caratteristiche di capacità e lunghezza. Non di secondaria importanza riveste l’allestimento con il serbatoio ausiliario che, aumentando la capacità di 400 Kg, incrementa significativamente l’autonomia operativa. 

Infine, tenuto conto dell’onnipresente insidia che attanaglia la performance dei turbomotori che equipaggiano gli elicotteri, si è provveduto ad equipaggiarli con un ulteriore kit, atto a ridurre il deleterio fenomeno del F.O.D. (Foreign Object Damage), che assume il nome di I.B.F. (Inlet Barrer Filter).

Report di una giornata addestrativa con il personale della Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Sarzana.

Foto di gruppo con piloti e specialisti insieme al loro Comandante, C.V. (CP) Giuseppe Troina

Mercoledì 30 settembre è stata la giornata dedicata al nostro report e pianificata dal Capo Componente Esercizio del Volo C.C. (CP) Pil. Antonio TROISI. Per l’occasione sono stati messi a disposizione due elicotteri tra cui il “Nemo 16” ultima versione con le nuove modifiche in termini di avionica, motori e doppio verricello, consegnato pochi mesi prima, dalla ditta Leonardo Elicotteri Spa. Il Briefing è stato fissato in aula per le ore 9:00 insieme al personale volo della sezione e agli equipaggi dei vari elicotteri. Per la nostra missione sono stati stabiliti decolli sfalsati di 20 minuti tra un elicottero e l’altro per dare il tempo a ciascuno di ambientarsi e trovare l’area più idonea al tipo di addestramento da effettuare. Il decollo è stato programmato per le 10.30 locali. Terminato il briefing, dopo aver valutato anche le possibili eventuali emergenze, sia in mare che a terra, mi è stata consegnata un’imbragatura con cinghie, “braga”, per l’ancoraggio in sicurezza in cabina. Eseguiti i controlli pre-volo da parte dei due piloti e dello specialista, il mezzo è stato messo in moto e in pochi minuti ci siamo trovati in volo sul mare tra Sarzana e cinque terre, il tempo era sereno, il cielo limpido e la temperatura 25 gradi.

E’ stato un privilegio ed un’emozione davvero unica poter vedere dall’alto, in questa situazione, parte della Regione Liguria. Il colore del mare che si rifletteva e si fondeva con i colori della costa e delle diverse insenature di questa magnifica terra, offrivano un paesaggio naturale incantevole che si prestava a qualche meraviglioso scatto fotografico. Impossibile non soffermarsi a riflettere sulla bellezza e l’importanza della natura e di quanto dovremmo adoperarci per rispettarla e preservarla come ospiti riconoscenti.  Uno dei compiti della 1^ Sezione di Sarzana e di tutto il Corpo della G.C. è proprio quello di proteggere l’ambiente marino dall’inquinamento delle acque, di fronteggiare la pesca e la fauna abusiva e l’elicottero è un mezzo fondamentale per aiutare i colleghi via terra a individuare e punire i trasgressori che non rispettano le leggi ambientali.

La nostra missione “Nemo01” si è portata in zona operativa al largo dell’isola del Tino, all’estremità occidentale del Golfo di La Spezia. Il territorio fa parte del comune di Porto Venere e dista 500 m dall’Isola Palmaria e a 2,5 km dalla terraferma dove “Nemo 02”, l’elicottero che operava con gli Aerosoccorritori, stava già lanciando i primi ARS in mare per iniziare l’addestramento al recupero di naufraghi mediante il cesto pieghevole McCauley (Rescue Basket) e con la doppia imbragatura.

L’utilizzo della barella a cestello per il recuperare veloce del naufrago, viene calata di solito dopo l’ARS, è dotato di muta color arancio, pinne, maschera e talvolta anche del respiratore.

Recupero in mare tramite l’utilizzo del Rescue Basket.

L’Aerosoccorritore, durante un’emergenza, è sempre il primo a calarsi per raggiungere l’area dove si trova il malcapitato e valutare immediatamente dove effettuare in sicurezza il recupero. Ricordiamo che l’elicottero ha un rotore di quasi 14 metri e non è sempre facile individuare tutti i possibili ostacoli dalla cabina di pilotaggio durante il volo. Anche il cavo d’acciaio del verricello può, in punti particolarmente difficili, impigliarsi e rendere arduo il salvataggio. In questi casi entra in gioco l’importante funzione dell’Operatore di Bordo e dell’ARS che insieme ai due piloti formano “un solo occhio” diventando un unico corpo macchina-uomo ed operare sempre in sicurezza nel tentativo di salvare ogni vita umana in pericolo. Conclusa l’attività, della durata di circa un’ora, prima “Nemo 01” a seguire “Nemo 02” sono ritornati alla base di Sarzana. Spenti i motori, sbarcati i materiali per l’addestramento, terminato il de-briefing e riforniti di carburante JP-8, gli elicotteri sono stati portati sulla piazzola dedicata per il lavaggio con acqua dolce, necessaria per rimuovere la salsedine depositata dai riflussi provenienti dal rotore principale in ambito di hovering durante le operazioni di addestramento.

L’attività dei medici CISOM, Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, a bordo degli aeromobili di Guardia Costiera.

Durante la missione ho avuto il piacere di conoscere il dottor Simone Bazurro, capo raggruppamento del CISOM della Liguria, Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, e responsabile del servizio medico presso la base elicotteri.

Da 5 anni i medici anestesisti rianimatori del CISOM, garantiscono il servizio medico di emergenza a bordo degli elicotteri di Guardia Costiera presso il primo nucleo elicotteri GC di Sarzana-Luni.

I medici CISOM fanno la differenza nelle operazioni SAR (Search And Rescue) nel salvare vite in mare insieme ai reparti GC. L’equipaggio di volo di un elicottero AW 139 CP è formato dai due piloti, un ARS un O.d.B. e da un medico rianimatore CISOM.

In estate, la stagione più impegnativa, la presenza dei medici volontari CISOM in base è H24. Nel periodo invernale il medico di turno viene imbarcato in punti concordati come le piazzole di atterraggio degli ospedali.

La squadra dei medici CISOM è formata da una ventina di medici anestesisti rianimatori selezionati in tutta Italia. I medici seguono un corso di addestramento di una settimana dove sono indottrinati al volo su aeromobile. Imparano l’utilizzo del verricello in soccorsi diurni e notturni grazie all’utilizzo dei visori. Nell’arco dell’anno sono addestrati al CRM (Crisis Resort Management) grazie al training svolto al centro di simulazione di Bologna” Gusmeroli” sul simulatore del Leonardo Aw169; una giornata di simulazione per imposta-re al meglio la gestione del paziente critico a bordo degli spazi ridotti dell’elicottero. Il dottor Bazurro sta lavorando per reperire nuovi medici anestesisti rianimatori e offrire un servizio H24 in base tutto l’anno. Dal 2008 Guardia Costiera e il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta collaborano per salvaguardare la vita in mare. I medici e gli infermieri CISOM vengono imbarcati sugli elicotteri GC, sulle unità navali della GC, sulle unità SAR e sulle navi della Marina Mi-litare.

Il CISOM, Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta

Il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – CISOM viene fondato ufficialmente il 24 giugno 1970 quale Corpo di volontariato ad ordinamento civile dell’Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta.

In virtù dell’accordo Internazionale tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Sovrano Militare Ordine di Malta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiali dello Stato Italiano (n. 164 del 15-7-1991 – Suppl. Ordinario n. 39), che stabilisce i ruoli che ognuna delle due parti assume “in caso di gravi emergenze determinate da eventi naturali o dovute all’attività dell’uomo” l’allora Ministero della Protezione Civile riconobbe ufficialmente la presenza del CISOM come struttura di Protezione Civile del Sovrano Militare Ordine di Malta in Italia.

In virtù del predetto accordo e come previsto dall’art. 34 del Dlgs 01/2018, è attualmente iscritta nell’elenco centrale del volontariato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana – Dipartimento della Protezione Civile quale organizzazione di rilevanza nazionale. Con Decreto n. 7226 del Sovrano Consiglio del SMOM del 1º ottobre 2011, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta viene trasformato in una fondazione ovvero un ente di diritto melitense con personalità giuridica pubblica riconosciuto dalla Repubblica Italiana come previsto dall’art. 8 dell’accordo tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Sovrano Militare Ordine di Malta del 17 maggio 2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato italiano n. 9 dell’11 gennaio 2013.

Principali interventi SAR del Nucleo Elicotteri del Nucleo Aereo e Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera di Sarzana.

In totale dal 1995 ad oggi la componente Volo ha prestato Soccorso a 166 persone, recuperandole da elicottero e mettendole in salvo o intervenendo per i primi soccorsi e trasporti sanitari.

Queste persone sono state salvate in questo tipo di varie attività di soccorso:

–          trasporti traumatizzati

–          recuperi infortunati e traumatizzati da navi mercantili/motopesca/imbarcazioni da diporto o piccoli natanti

–          trasporti sanitari

–          trasporto organi

–          recupero naufraghi in difficoltà

–          evacuazioni mediche

–          trasporti pediatrici

–          soccorsi su zone impervie e rocciose

–          recupero/individuazione cadavere a seguito di ricerca dispersi

–          interventi alluvione Crotone(1996)

–          alluvione Marina di Carrara (2014)

–          interventi Terremoto Amatrice (2016)

–          interventi terremoto Norcia (2016-2017)

–          soccorso passeggeri M/V Margaret (2012)

Nave Costa Concordia arenata sull’Isola del Giglio

–          soccorso passeggeri M/N Costa Concordia (2012)

Si può immaginare come l’impegno di questi “angeli del cielo” sono sempre pronti a mettersi in gioco per salvare vite umane, talvolta anche mettendo a rischio la loro, nonostante l’osservazione di tutte le procedure di sicurezza imparate e allenate durante le attività addestrative. Ogni salvataggio è diverso, simile ma non uguale, possono cambiare i fattori climatici, il tipo d’intervento, diurno o notturno, mare o montagna, diverso tipo d’imbarcazione, diverso tipo di feriti, tutti questi elementi portano a stress mentali, fisici per tutto l’equipaggio di volo, talvolta anche emotivi, la devozione del Salvataggio non è comune a tutti, ma a queste persone va sempre ringraziato il loro lavoro che ogni giorno svolgono con passione e amore per l’altruismo verso gli altri.

Ringraziamenti.

E’ doveroso ringraziare a chi ha reso possibile questo servizio: Ufficio Stampa del Comando Generale della Guardia Costiera della Capitaneria di Porto; il Comandante della Base Aeromobili Nucleo Aereo e Sezione volo Elicotteri della Guardia Costiera di Sarzana – Luni Comandante C.V. (CP) Giuseppe TROINA ed il Comandante in Seconda C.F. (CP) Fabio Gherardi, il Capo Componente Esercizio del Volo il C.C. (CP) Pil. Antonio Troisi, il responsabile delle Pubbliche Relazioni, C.F. (CP) Pil. Marco Genta Capo Ufficio Relazioni Esterne, ed il Capo Servizio Addestramento C.C. (CP) Pil. Anwar De Filippi e gli operatori che mi hanno accompagnato durante l’intera giornata. Aggiungo un personale ringraziamento a tutti coloro che mi hanno dato la possibilità di “vivere” questa esperienza, emozionarmi ed ammirare sul campo il valoroso, difficile lavoro del personale della Sezione di Volo che quotidianamente garantisce la protezione della popolazione e la custodia della nostra bella Italia a dimostrazione del loro costante impegno, professionalità, senso di responsabilità e inestimabile umanità.

Testo & Foto di Alessio L. a cura di AB-AviationReporter.com

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