Vigili del Fuoco – Reparto Volo Vigili del Fuoco Malpensa – “I Draghi Lombardi”

Introduzione – Cenni Storici del Reparto volo VVF

Pochi sanno che il Corpo Statale dei Vigili del Fuoco è stato il primo in Italia, dopo l’Aeronautica Militare, ad avere come supporto aria-terra l’elicottero, il glorioso AB-47G, preso nel lontano 1954 ancora registrato con matricole civili.
Questo mezzo fu consegnato al Comando di Modena, istituendo così il primo nucleo VV.F.
Fin da subito è stato chiaro che l’elicottero avrebbe potuto dare supporto di osservazione, affiancare i mezzi terrestri per poterli indirizzare meglio verso il target delle missioni: un focolaio, un’alluvione, la ricerca di dispersi ad esempio. Nel 1955 in maniera lungimirante il Comando pensò di acquistare altre due macchine, per poter aprire altrettanti nuclei: uno a Roma ed uno a Napoli, con il supporto degli elicotteri AB-47G2 e G3.
Ricordiamo che in data 08/12/1970 venne approvata la Legge nr. 996 la quale, pur definendo per la prima volta in Italia il settore degli interventi di protezione civile, ne limitava l’ambito alle sole attività di soccorso ed assistenza, allocandone conseguentemente le funzioni operative esclusivamente nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La legge n. 996/1970 aveva però mostrato subito i suoi limiti, soprattutto nel non aver voluto prendere in considerazione la profonda trasformazione che l’ordinamento amministrativo stava subendo, a causa dell’avvio dell’attività delle Regioni. Infatti, già a seguito del disastroso terremoto del Friuli del 1976, si ritenne di dover superare l’impostazione della legge n. 996/1970: furono perciò approvate alcune leggi speciali, in base alle quali fu nominato un Commissario straordinario per l’emergenza, a cui furono riconosciuti particolari ed eccezionali poteri e competenze.
Grazie all’utilizzo di questi mezzi come moltiplicatori di forze e grazie alla capacita’ degli stessi di spostare velocemente i vari nuclei è stato possibile incrementare la mole di lavoro, ampliando il servizio di ricerca e soccorso e portando in zone impervie squadre di speleologi e supportando il Soccorso Alpino nel recupero e trasporto di feriti o malati.
Partendo dai modelli sopracitati, si è passati al motore turbina del AB-206 JETRANGER nel 1968, uno dei primi a sostituire l’anziano Ab-47 con il successivo affiancamento del più massiccio e capiente AB-205 nel 1971.
Con il passare degli anni, nel 1984, arrivarono gli AB-412, in gergo “DRAGO”, quadripala e bi-turbina, dotati di strumentazione ancora più moderna, capaci di poter volare anche in condizioni IFR e non solo diurne, presentavano caratteristiche di maggiore funzionalità’ ed erano in grado di essere riconfigurati in base alle esigenze di soccorso. Il Corpo iniziò anche ad acquistare gli AB-204 AS in dismissione dai reparti della Marina e nel 1990 riuscirono ad aggiudicarsene 15, dopo essere stati revisionati dalla ditta Augusta, per poterli rendere civili.
L’attuale flotta aerea risulta composta da: gli AB-206 mantenuti solo per l’addestramento basico dei vari Nuclei e osservazione, gli AB-412 ancora in uso ed in appoggio a questi ultimi il Corpo ha optato per acquistare il più moderno AW-109E.
Addestramento
Il PERSONALE PILOTA viene formato presso l’Aeronautica Militare per poi essere addestrato ai compiti specifici e consegue il brevetto di elicottero presso il 72° Stormo di Frosinone.
La formazione post basica del personale elicotterista del Corpo è assicurata dal Centro per l’Addestramento al Volo presso l’Aeroporto di Roma Ciampino, con il compito di completare la formazione degli equipaggi di volo dopo la loro frequenza delle scuole dell’Aeronautica Militare. A Ciampino si provvede alla conversione sull’AB-206 con l’impiego in varie missioni al fine di poter diventare operativi. Dopo 300 ore di volo circa è possibile passare alla macchina operativa AB-412 o A-109.
Gli specialisti frequentano invece la Scuola specialisti A.M. a Caserta (e in alcuni casi anche quella di Agusta) per il corso formativo di base e, poi, un ulteriore corso di qualificazione presso le Ditte costruttrici delle macchine e delle loro componenti.
I nuclei dei VV.F sono 12 in tutta Italia, di base su vari aeroporti, AB.AviationReporter ha avuto l’opportunità di visitare il nucleo di Malpensa-Varese.

 Il Logo del Drago Grisù
Grisù (di cui prende nome dal gas Grisù, un gas inodore composto prevalentemente da metano e altri gas) è il draghetto nonchè il titolo di un cartone popolare degli anni 70. Fu ideato da Nino e VVFF-Elicotteri_logoToni Pagot per uno spot delle caramelle Mentafredda Caremoli su Carosello nel 1964. Da lì nacque una serie composta da 52 episodi prodotti nel 1975. Il protagonista è Grisù, un draghetto che vuole diventare pompiere contrariamente al volere del padre Fumè che difende la tradizione sputa-fuoco dei draghi. Grisù prova un mestiere dopo l’altro provando il lodevole impegno ma ogni volta riesce a scatenare una fiammata che peggiora (o raramente migliora) la situazione. In ogni caso si abbatte per la distrazione ma ogni volta si convince sempre di più che da grande diventerà un pompiere. Da qui il Corpo dei VVF come nucleo Elicotteri è stato adottato questo logo, mettendo le pale del rotore sopra di esso per renderlo significativo ai Nuclei elicotteri, ovvio non è quello ufficiale Istituzionale, ma molto significativo e simpatico per esprimere il lavoro dei vigili del fuoco.

 

Nucleo Varese-Malpensa in breve.

Dopo aver ricevuto il nulla osta dal Dott. Ing. Dante Pellicano, Comandante VV.F della Regione Lombardia, venerdì 30 marzo u.s. siamo stati accolti con grande disponibilità’ da parte del Comandante Pilota Responsabile del Reparto Volo Lombardia S.D.A.C. Paolo Bertoletti.

Il Nucleo elicotteri dei VV.F di Varese venne istituito il 28/05/1994, con un decreto dell’allora Ministro degli Interni Roberto Maroni, con l’intento di avere un Reparto di pronto intervento con caratteristiche di maggiore funzionalità’ e per poter sfruttare la sinergia della componente aerea con le altre componenti tipiche dei Vigili (Sommozzatori/SAF).

La giornata tipo si svolge “nella tana” coadiuvati dal Capo Nucleo i VV.F. preparano il briefing quotidiano e pianificano le missioni addestrative. I tecnici verificano i minimi dettagli degli elicotteri, in modo che siano pronti poter staccare i pattini da terra, per qualsiasi emergenza che potrebbe incorrere nell’arco delle 24 ore successive.

Come primo intervento della giornata il Capo Nucleo P.B.  ci ha presentato l’hangar dove si trovano ben tre AW-109 E di cui uno in pronto impiego, come si dice in gergo “pre-volato” ovvero a cui sono stati già fatti i controlli pre-volo per essere messo a disposizione della squadra che monterà H12.

Gli altri due sono in stato di “manutenzione ordinaria” ovvero sono sottoposti alle 25 ore, 50 e 100 ore durante le quali subiscono ispezioni meticolose da parte dei tecnici del Nucleo, in modo che risultino sempre in efficienza.

Per le Ispezioni maggiori alle 300 ore l’elicottero viene trasferito in ditta, per effettuare controlli più approfonditi.

Il Capo Nucleo ci ha confermato che solitamente una delle tre macchine viene anche utilizzata per l’addestramento degli equipaggi, in modo da mantenere sempre un alto livello di preparazione. L’intervento dei VV.F. viene richiesto per svariati motivi: dal soccorso in montagna per slavine, sciatori dispersi, incidenti stradali, incidenti ferroviari, alluvioni, e per affrontare ogni casistica sono dotati di attrezzature speciali in modo che sia possibile intervenire velocemente. Essendo un elicottero di media portata, ha dei militi di peso: considerando due piloti, un tecnico di bordo e due aero-soccorritori denominati SAF di categoria 2B ed il materiale primo di soccorso, il mezzo risulta quasi al limite, pertanto in base alla chiamata radio ed al tipo di richiesta si imbarca lo stretto necessario per l’intervento. L’area di copertura del Reparto è abbastanza ampia, comprende tutta la Lombardia e parte del Piemonte, con un bacino di utenza di circa 6 milioni di persone. La palazzina del Nucleo risale al 2002, ad est dell’aeroporto di Malpensa, una bella costruzione moderna, con ampio hangar per poter ricoverare fino a 5/6 elicotteri e poterli approntare per le missioni. All’esterno troviamo due piazzole circolari classiche con l’H in giallo per il decollo ed atterraggio illuminate per eventuali interventi serali.

 

Le manovre di volo ENAC sono tutte di tipo Standard (concordate con un protocollo d’intesa con la TWR e l’ENAC), per l’entrata e l’uscita dell’elicottero dall’area di volo circostante, in modo da non intralciare il traffico aereo civile. Le aeree di addestramento vanno dal Lago Maggiore vicino ad Angera, dove spesso si utilizzano le squadre dei sommozzatori, alle montagne del lecchese per addestrare le squadre SAF allo sbarco dal velivolo con il verricello laterale. Il reparto è anche abilitato, con questa macchina, al gancio baricentrico il quale aumenta le capacità di trasporto arrivando a trasportare un peso max di 300 Kg., da notare che l’ A109 è l’unica macchina abilitata al gancio baricentrico per il trasporto di carichi umani, in virtù di un doppio gancio di sicurezza.

 

 

 

Le Squadre S.A.F. (Speleo-Alpino-Fluviale)
Tutti gli operato del soccorso dei VVF gli operatori, al fine di poter intervenire in tutti gli scenari incidentali, devono avere le conoscenze e la formazione adeguata. Questo percorso è effettuato ancor prima di diventare un Vigile del Fuoco effettivo, e dopo aver superato un corso di formazione specifica svolta alle Scuole Centrali Antincendi VV.F di Roma. Alla fine del percorso entrerà a fare parte del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. A seguire, all’interno dell’organizzazione delle Direzioni Regionale, si effettua corsi di specializzazione nei vari settori, quello S.A.F (Speleo-Alpino-Fluviale) è suddiviso in tre livelli.
S.A.F. Basico: livello base che prevede la dotazione e l’utilizzo dei D.P.I anti caduta necessari per la propria sicurezza.
S.A.F. Avanzato: Prevede la conoscenza di tecniche di soccorso complesse e di squadra, con l’utilizzo dei attrezzature particolari come barella e cavalletti.
S.A.F.Elisoccoritore: Personale derivante dalle formazioni precedenti, formato e specializzato nel soccorso con l’impiego del mezzo aereo.
Negli ultimi anni è notevolmente aumentato il numero di persone che svolgono attività ludico sportive in ambienti particolari e impervi, canyon, falesie d’arrampicata, rafting ecc. e di conseguenza sono aumentai anche il numero di incidenti. La particolarità dell’ambiente ha imposto una grande innovazione dell’approccio dei soccorritori, dovuta anche all’impossibilità di intervenire con 

 

 

mezzi ordinari in dotazione. Stesse tecniche, dato la elevata dinamicità e sicurezza, vengono spesso utilizzate dagli operatori del CNVVF per intervenire per il soccorso e la messa in sicurezza su strutture artificiali o negli eventi calamitosi di terremoti o alluvioni verificatesi sul territorio. Per queste ragioni nel corso degli anni, il CNVVF ha sviluppato pacchetti didattici e formato tutto il personale , sulle tecniche di derivazione Speleo-Alpinistica-Fluviale aumentando cosi la sicurezza degli operatori e l’efficacia del soccorso che il CNVVF istituzionalmente è chiamato ad espletare.

I Sommozzatori
Il Nucleo sommozzatori con il quale opera il Reparto Volo di Malpensa, è generalmente Milano, in quanto ha personale abilitato alla macchina in dotazione al Reparto. Generalmente il personale sommozzatore, non è presso il Reparto, pertanto in caso di intervento congiunto, si effettuano randez-vous lungo il percorso, con atterraggi fuori campo o ci si trova direttamente sul luogo dell’intervento. Anche il personale sommozzatore è abilitato all’utilizzo del gancio e del verricello.

 

 

Conclusioni
L’autore Alessio L., vuole ringraziare il Dott. Ing. Dante Pellicano, Comandante VV.F della Regione Lombardia il Corpo dei VVF per avergli concesso questa stupenda e insolita visita in un Nucleo volo VVF, il Comandante Pilota Responsabile del Reparto Volo Lombardia S.D.A.C. Paolo Bertoletti, per aver messo a disposizione due operatori SAF 2B, per illustrarci tutte le principale tecniche di soccorso e attrezzature imbarcate sull’elicottero.
Diamo merito a questo Corpo, per la volontà e la professionalità che tutti i giorni i mettono a rischio la loro vita per salvarne delle altre in difficoltà, molte delle volte in situazioni davvero critiche, solo la dedizione e la passione per questo lavoro e lo spirito di gruppo, rende speciale questi uomini, talvolta anche troppo per un “IO” troppo generoso a rischio di se stessi per gli altri.
Grazie a tutto il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.

 

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