TFA 36° WING – Missione NATO Baltic Air Policing in Lithuania

TFA 36° WING – Block 67

Introduzione alla Missione Baltica dal 1° agosto 2024 ad oggi.

I primi giorni di agosto 2024, presso la base aerea di Šiauliai in Lithuania, ha avuto luogo la cerimonia ufficiale di passaggio di consegne tra il contingente spagnolo-portoghese, che ha concluso il proprio incarico, e il contingente italiano che dal 1° agosto ha preso il comando della missione Baltic Air Policing. I comandanti delle forze iberiche, Tenente Colonnello Pablo Estrada Martin e Parigrado Jose Nuno De Sousa Monteiro Dias, hanno simbolicamente consegnato la “chiave del Baltico” al Colonnello Michele Nasto, segnando l’inizio della responsabilità italiana per la difesa aerea della regione. Alla cerimonia hanno partecipato rappresentanti delle autorità civili e militari di Lituania, Spagna, Portogallo e Italia. La viceministra della Difesa lituana, Kamile Gogelienė, ha dichiarato: “La missione di pattugliamento aereo, iniziata 20 anni fa, è un impegno che testimonia la forza della coesione all’interno della NATO. Sebbene la situazione internazionale cambi, il nostro obiettivo è sempre lo stesso: uno spazio aereo sicuro. Ringrazio i contingenti spagnoli e portoghesi per il loro operato e accogliamo con favore gli italiani che subentrano.” L’Ambasciatore italiano in Lituania, Emanuele De Maigret, ha evidenziato l’importanza dell’impegno italiano, sottolineando che questa è la nona volta che l’Italia assume il comando della missione dal 2004: “Siamo i principali contributori in termini di personale e assetti nel fianco est della NATO. Oltre 3.000 soldati italiani, tra aerei, forze terrestri e navali, hanno contribuito alla difesa dei confini dell’Alleanza. L’Italia è risoluta nel suo impegno per la difesa e la stabilità regionale.” Nel suo discorso, il Colonnello Michele Nasto ha ribadito i principi fondamentali dell’operato della Task Force Air italiana: “Il nostro lavoro sarà basato sul rispetto verso chi ci ospita, i nostri predecessori, i nostri partner NATO e la nostra patria. Lo spirito di squadra, che contraddistingue l’Aeronautica Militare, sarà determinante in questa missione. Ogni azione sarà affrontata con la massima competenza e professionalità, assicurando risultati concreti e operativi.” Il Generale di Squadra Aerea Claudio Gabellini, Comandante del Comando Operazioni Aerospaziali (COA), ha presenziato come massima autorità militare italiana. Dopo aver salutato il contingente italiano che ha concluso la missione a Malbork, in Polonia, ha incontrato il personale della Task Force Air a Šiauliai, lodando il loro impegno: “In tempi complessi come quelli attuali, servono persone altamente competenti. Voi rappresentate l’eccellenza dell’Aeronautica Militare italiana e sono certo che raggiungerete gli obiettivi con il massimo livello di professionalità.” La Task Force Air a Šiauliai in Lituania è dotata di velivoli Eurofighter Typhoon (F-2000) provenienti dal 36° Stormo di Gioia del Colle, 4° Stormo di Grosseto, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d’Istrana; gli Stormi dell’Aeronautica Militare deputati alla sicurezza dello spazio aereo italiano oltre a velivoli CAEW e SPYDR in forza al 14° Stormo di Pratica di Mare. La missione NATO Air Policing ha come obiettivo la protezione continua dello spazio aereo dell’Alleanza. Aerei da combattimento sono pronti a intervenire 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, per affrontare qualsiasi violazione dello spazio aereo, garantendo la sicurezza dei membri NATO e fungendo da deterrente contro potenziali minacce. La Baltic Air Policing, attiva dal 2004, protegge lo spazio aereo delle Repubbliche Baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania). Ad oggi, 17 paesi alleati hanno partecipato a questa missione, che dimostra l’unità e la determinazione della NATO nel mantenere una postura difensiva solida contro minacce alla sicurezza regionale. L’Italia ha avuto un ruolo preminente in questa missione, con nove dispiegamenti dal 2015, a cui si aggiungono gli impegni a protezione dei cieli di Estonia, Islanda, Romania, Bulgaria, Polonia, Albania e Montenegro. Nel contesto della missione di Baltic Air Policing della NATO, l’Italia è stata protagonista con gli Eurofighter Typhoon e F35, impegnati a garantire la difesa aerea dei cieli delle Repubbliche baltiche. In circa quattro mesi, la Task Force ha effettuato più di 1000 ore di volo e 31 interventi di difesa aerea, operando sotto il comando del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), responsabile della pianificazione e gestione delle operazioni interforze.

Cambio al comando della Task Force Air 36° Wing

Il 28 novembre 2024, alla base aerea lituana di Šiauliai, si è svolta la cerimonia di avvicendamento tra il personale del blocco 66 e quello del blocco 67 della Task Force Air (TFA) del 36° Wing, impegnato nella missione di difesa aerea dei Paesi Baltici nell’ambito della NATO Air Policing. Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità, tra cui il Generale di Divisione Aerea Enrico Degni, Capo Reparto Supporto Operativo del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), e rappresentanti diplomatici, militari e civili italiani, lituani e francesi. La Task Force, equipaggiata con aerei Eurofighter Typhoon (F-2000) provenienti da diverse basi italiane, tra cui il 36° Stormo di Gioia del Colle, il 4° Stormo di Grosseto, il 37° Stormo di Trapani e il 51° Stormo di Istrana, ha supportato la missione NATO Air Policing per garantire la sicurezza aerea nella regione baltica. Durante il periodo di comando del Colonnello Michele Nasto, la Task Force ha eseguito oltre 30 “Alpha Scramble” e intercettato più di 50 velivoli non identificati, accumulando oltre 1000 ore di volo e 300 sortite, oltre a diverse attività congiunte con le forze multinazionali e NATO schierate nell’area. Il passaggio di comando è stato simbolicamente segnato dalla consegna della “chiave del Baltico” dal Colonnello Nasto al Colonnello Roberto Massarotto, che ha assunto la leadership della missione per i successivi quattro mesi. Nel suo discorso, il Colonnello Nasto ha sottolineato i risultati ottenuti dalla Task Force, ricordando le oltre 1000 ore di volo e il costante stato di allerta durante i 120 giorni della missione, durante i quali il personale italiano ha dimostrato competenza, dedizione e impegno. L’ambasciatore italiano a Vilnius, Emanuele De Maigret, ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno del personale italiano, evidenziando l’approccio olistico dell’Italia alla sicurezza della NATO. Il Defence Policy Director della Difesa lituana, Vaidotas Urbelis, ha, infine, sottolineato l’importanza della missione di pattugliamento aereo come simbolo di unità tra gli alleati NATO, impegnati a garantire uno spazio aereo sicuro per tutta la regione.

Intervista al Comandante TFA block 67 Col. Roberto Massarotto.

R: Il personale dell’Aeronautica Militare è abituato a lavorare in maniera integrata da diversi anni ormai. Non solo tutte le attività operative, ma anche quelle addestrative di maggiore rilevanza vengono svolte facendo operare congiuntamente il personale proveniente dai vari reparti. In questo modo l’Aeronautica Militare è riuscita a raggiungere un altissimo livello di standardizzazione ed integrazione. Ovviamente rimangono le differenze legate alle tradizioni e culture derivanti dal background storico dei singoli reparti, ma questo lo ritengo un valore al fine di creare spirito di corpo. La TFA, infatti, è a tutti gli effetti un Reparto con una propria identità; un’identità che si manifesta immediatamente grazie alla professionalità del personale e alla consapevolezza dell’importanza e della delicatezza del lavoro che svolgiamo, oltre al fatto che ognuno di noi si sente orgoglioso di rappresentare l’Aeronautica Militare e l’Italia.

R: Prima di insediarmi al comando della TFA 36th Wing, avevo da poco assunto l’incarico di Vice Capo del 6° Reparto dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, che si occupa di… . Operativamente parlando, invece, ho avuto la fortuna di far parte di diversi Reparti. Ho iniziato la mia carriera operativa al 23° Gruppo Caccia del 5° Stormo di Cervia volando con l’F-104 prima e l’F-16 poi. Successivamente, con l’Eurofighter, sono stato al IX Gruppo e poi al 20°, che ho avuto l’onore di comandare. Da Comandante di Stormo ho invece avuto il privilegio di comandare il 32° di Amendola, con alle dipendenze il XIII Gruppo su F-35 e il 28° e 61° con i Predator. Relativamente agli equipaggi di volo, come accennato prima, l’Aeronautica ha un altissimo grado di integrazione. Siamo quindi abituati a volare in formazioni “miste”, e ciò avviene in maniera estremamente naturale in quanto le procedure e l’addestramento sono gli stessi per ogni Reparto proprio grazie all’opera di standardizzazione fatta a monte. Stessa cosa si può dire per il personale manutentore e di supporto alle operazioni, che in queste occasioni lavora in squadre miste.

R: La TFA, nella sua struttura di base, replica uno Stormo, in essa sono presenti tutte le articolazioni fondamentali del Reparto; ovviamente più in piccolo. Mi sentirei, quindi, di dire che non ci sono grosse differenze tuttavia, le ridotte dimensioni, la rendono più dinamica e agile e di conseguenza l’azione di comando più semplice. Inoltre, le ridotte dimensioni e la convivenza anche nei momenti di pausa facilita l’immediata aggregazione del personale.

R: Il nostro compito è quello di garantire l’operatività della Task Force, la sua prontezza h24 7 giorni su 7 per contribuire alla Sorveglianza dello Spazio Aereo della NATO e dei Paesi Baltici in particolare, che non possiedono un proprio apparato di Difesa Aera. Affinché ciò avvenga è necessario assicurare che tutti gli aspetti di carattere logistico, amministrativo, operativo, di sicurezza sia fisica che cyber, di supporto informatico e quant’altro siano soddisfatte. Il mio compito è quindi quello di dirigere e coordinare il funzionamento delle varie articolazioni della Task Force affinché l’obiettivo finale sia raggiunto.

R: il rapporto con i colleghi lituani è semplicemente eccellente e si basa su un profondo e reciproco rispetto. Il supporto che ci danno è di primordine e sono sempre pronti ad accogliere le nostre richieste. Da pochi giorni, sulla base di Šiauliai sono arrivati anche i Rafale francesi, sarà un’opportunità che cercheremo di sfruttare per svolgere attività congiunta e consolidare l’interoperabilità.

R: Dal primo agosto abbiamo assunto la leadership della Baltic Air Policing con i velivoli Eurofighter Typhoon (F-2000) provenienti dal 36° Stormo di Gioia del Colle, 4° Stormo di Grosseto, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo di Istrana. Il Typhoon è il più avanzato aereo da combattimento sviluppato nel continente europeo, ed è un sistema in continuo sviluppo, con nuove tecnologie ed armamenti. Un sistema in grado di offrire capacità operative di ampio respiro e un’efficacia impareggiabile nel settore della Difesa Aerea in evoluzione. Come vede, anche qui alla Task Force 36th Wing è un velivolo che permette l’integrazione con piloti che vengono da diverse basi e con diverse esperienze passate.

R: Siamo sempre pronti a rispondere alle esigenze della NATO secondo le direttive che ci vengono date. Quindi il nostro stato di prontezza passa anche dal dotarci di armamento reale.

R: si fa attività di volo tutti i giorni e varia a seconda delle esigenze della NATO e delle altre nazioni con cui operiamo. Il Combined Air Operation Center (CAOC) di Uedem, in Germania, dal quale dipendono le regioni baltiche, decide sulla base di informazioni tattiche l’assetto più idoneo da inviare. Il Combined Air Operations Center di Uedem, Germania è infatti responsabile della pianificazione, direzione, assegnazione, coordinamento, supervisione e supporto delle operazioni aeree della Air Policing della NATO, in stretta collaborazione con i Control and Reporting Centres, i National Air Policing Centres e le basi aeree dedicate Quick Reaction Alert nelle rispettive aree di responsabilità regionale.

R: Il nostro compito principale è quello di identificare ed intercettare tutti i velivoli che violino lo spazio aereo baltico non seguendo le previste regole e procedure. Una volta identificati vengono scortati fuori dai confini. Detta così sembra piuttosto semplice, in realtà si tratta di missioni delicate che i nostri piloti svolgono con grande professionalità e competenza.

R: L’Aeronautica Militare contribuisce alle Attività di Air Policing da tempo e, negli ultimi anni, lo sta facendo senza soluzione di continuità. Quando terminerà il nostro mandato, ci sarà già un’altra TFA dell’Aeronautica Militare operativa prima ancora di iniziare il nostro ripiegamento.

R: Come ho detto in precedenza, ho già avuto l’onore di comandare un Reparto e non so cosa mi riserverà il futuro. Quello che posso certamente dire è che questa esperienza, come tutte le esperienze che ho fatto in precedenza, contribuirà ad accrescere il mio bagaglio esperienziale, del quale cercherò di fare tesoro per gli incarichi futuri.

Missione AirPolicing in dettaglio.

A partire da agosto 2024, il contingente italiano, con la Task Force Air (TFA 36° Wing) Baltic Thunder II, è impegnato nella missione di Quick Reaction Alert (QRA), che prevede la sorveglianza e protezione continua dei cieli atlantici del fianco nord-orientale della NATO. La TFA 36° Wing Baltic Thunder II è stata schierata presso l’aeroporto di Šiauliai, in Lithuania, per contribuire a garantire la sicurezza dello spazio aereo e delle altre Repubbliche baltiche, rafforzando le attività di monitoraggio già svolte dalle forze aeree degli altri paesi NATO operanti nella regione. La NATO Air Policing è una missione di pace che si prefigge di tutelare lo spazio aereo degli Stati membri dell’Alleanza. Questo impegno collettivo assicura la presenza, giorno e notte, di aerei da combattimento e equipaggi, pronti a intervenire tempestivamente in caso di violazioni dello spazio aereo. La missione ha una finalità difensiva, volta a proteggere i cieli dei paesi alleati e a dissuadere eventuali minacce alla loro sicurezza. La missione dimostra l’impegno comune degli Stati membri della NATO nel mantenere una postura difensiva forte e unita, a scopo deterrente contro potenziali minacce alla sicurezza della regione. La NATO Air Policing è una missione fondamentale per garantire la protezione dello spazio aereo dei Paesi membri dell’Alleanza Atlantica. L’obiettivo principale in primo luogo di questa missione è quello di monitorare, sorvegliare e difendere continuamente lo spazio aereo alleato contro possibili violazioni da parte di velivoli sia civili che militari non autorizzati all’attraversamento di alcuni spazi aerei. Le operazioni di Air Policing sono organizzate in modo tale da assicurare una vigilanza costante, con aerei da combattimento e equipaggi pronti ad intervenire in qualsiasi momento – 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. In secondo luogo, attraverso una presenza visibile di forze aeree, esercita una funzione di deterrenza, scoraggiando potenziali minacce provenienti da attori esterni o da situazioni di crisi (vedi Ucraina-Russia).

 La NATO Air Policing fa parte di un più ampio programma di difesa e deterrenza noto come Air Shielding, il quale è gestito dall’Air Command (AIRCOM) con sede a Ramstein, in Germania. Questo sistema di protezione aerea è strategico per preservare la stabilità dell’intera Alleanza, garantendo un’azione rapida e coordinata in caso di emergenza. Inoltre, l’Air Policing include non solo l’intercettazione di aerei non identificati, ma anche missioni di sorveglianza, monitoraggio e, se necessario, di difesa attiva dei confini aerei dei Paesi alleati. La Task Force Air – 36th Wing ha prodotto finora circa 1000 ore di volo, più di 300 sortite e oltre 30 ordini di decollo immediato. La NATO richiede vigilanza costante, allerta continua e prontezza operativa: queste sono le condizioni che la squadra dell’Aeronautica Militare assicura quotidianamente, 24 ore su 24, in ogni circostanza, per garantire la deterrenza e la sicurezza sul Fianco Est dell’Alleanza Atlantica. L’efficacia della Task Force Air è il risultato di un lavoro collettivo che coinvolge vari attori, ognuno dei quali svolge un ruolo fondamentale. I piloti, sempre pronti a decollare in caso di necessità, sono solo una parte di un meccanismo ben coordinato. Il personale tecnico e manutentivo è essenziale per mantenere in perfette condizioni i velivoli e garantire la disponibilità delle squadre di allarme. Accanto a loro, il personale incaricato di gestire i rifornimenti, la logistica di proiezione è fondamentale per garantire che l’Aeronautica Militare, in particolare attraverso il 3° Stormo, possa operare efficacemente anche lontano dalla base principale. La pianificazione, l’organizzazione e la gestione delle risorse sono processi essenziali che supportano le operazioni internazionali e nazionali, rendendo possibile la proiezione della potenza aerea in contesti complessi e sfidanti. Grazie alla sua capacità di adattarsi rapidamente e lavorare in modo integrato con alleati e partner, l’Aeronautica Militare Italiana può mantenere la sua efficienza operativa anche nelle situazioni più difficili. Allo stesso tempo, l’amministrazione finanziaria, la gestione del personale, e la sicurezza delle installazioni sono compiti altrettanto cruciali, che contribuiscono a garantire l’efficienza operativa quotidiana. Ogni componente della Task Force lavora in stretta sinergia, formando una rete integrata dove ogni parte svolge un ruolo chiave. La combinazione di competenze diverse e la collaborazione tra i vari settori rendono il risultato complessivo più efficace rispetto alla somma delle singole azioni. Questo lavoro di squadra permette di rispondere prontamente a qualsiasi minaccia e di mantenere alta la capacità di deterrenza e la sicurezza, assicurando la protezione del confine orientale della NATO.

I Rafale B francesi di base a Gascogne, in supporto alla TFA 36° Wing a Šiauliai.

A partire dal 1° dicembre 2024, i caccia Rafale dell’Aeronautica Militare Francese sono stati schierati a Šiauliai, in Lithuania, per rafforzare la missione NATO Air Policing, operando al fianco degli Eurofighter italiani. Con questa nuova rotazione, la Francia consolida il suo impegno nella difesa aerea della regione baltica, dove partecipa sin dal 2007, segnando la dodicesima volta in cui i suoi velivoli vengono schierati per proteggere lo spazio aereo alleato. Il Maggiore Mathieu Encatassamy, “Sanka”, comandante del distaccamento Rafale, ha affermato: “La protezione del Mar Baltico è fondamentale per la sovranità europea, ed è per questo che la Francia è un contributore costante e determinato alla difesa di questa regione strategica”. L’integrazione dei Rafale con gli Eurofighter italiani consente una pianificazione operativa più dinamica e una risposta più rapida alle minacce aeree. Il nuovo distaccamento di Rafale a Šiauliai ottimizza la capacità di Air Policing della NATO, consentendo una maggiore flessibilità operativa e opportunità di addestramento con altre forze alleate, comprese quelle terrestri, navali e speciali. Questo rafforza l’interoperabilità tra le forze armate alleate, migliorando la prontezza e la capacità di risposta a scenari complessi. La missione Baltic Air Policing, insieme alla presenza avanzata a terra e alle attività di sorveglianza intensificata lungo l’intero fianco orientale, evidenzia l’impegno visibile e costante della NATO nella difesa collettiva. Con una capacità operativa sempre più forte e integrata, l’Alleanza è pronta a rispondere a qualsiasi minaccia, garantendo la sicurezza e la stabilità della regione. In questa missione i francesi hanno schierato quattro Rafale B e sei piloti compreso il Comandante, più tutta la parte logistica per poter avere sempre efficienti i loro jets.

Non solo Air Policing, molto di più……

La TFA stata impegnata nelle operazioni di difesa dello spazio aereo delle Repubbliche baltiche, nell’ambito della missione NATO, ma ha oltre tutto ha svolto numerose attività di solidarietà. Il personale della base di Šiauliai, in Lithuania, ha dato vita a una serie di iniziative benefiche destinate a sostenere la comunità locale, in particolare le persone più vulnerabili. Il 23 settembre, la Task Force Air ha organizzato la prima attività di beneficenza a favore dell’Associazione “Malva”, che supporta donne, uomini e bambini ucraini costretti a fuggire dalla guerra. Poco dopo, il 28 ottobre, una visita all’orfanotrofio di Šiauliai ha permesso di donare regali richiesti dalla struttura per i bambini, offrendo loro un momento di svago e curiosità. Durante l’incontro, i bambini hanno avuto l’opportunità di conoscere i piloti e gli specialisti dell’Aeronautica Militare, esplorando il casco da volo utilizzato sull’Eurofighter Typhoon. Il 30 ottobre, una rappresentanza della Task Force ha fatto visita a un connazionale che vive da tempo a Šiauliai, portando con sé medicinali e generi alimentari. Successivamente, il 18 novembre, sono stati consegnati materiali medici all’ospedale di Šiauliai per aiutare nella cura dei piccoli pazienti. Il 20 novembre, un altro gesto di solidarietà ha avuto luogo all’ospedale di Kaunas, dove i membri della Task Force hanno donato giochi e cancelleria ai bambini ricoverati. Tutti questi interventi sono stati possibili grazie all’iniziativa di riciclo delle bottiglie di plastica avviata sin dall’inizio del dispiegamento, che ha non solo generato fondi per le donazioni, ma ha anche contribuito alla tutela dell’ambiente. Il Colonnello Michele Nasto ha evidenziato come l’impegno dell’Aeronautica Militare vada oltre la semplice difesa, ponendo un forte accento sulla solidarietà e sulla cooperazione con le comunità locali. La missione, ha sottolineato, non solo arricchisce umanamente il personale, ma rappresenta anche un esempio concreto di come le Forze Armate italiane possano contribuire al benessere delle popolazioni in difficoltà.

Cenni storici sulla Forza Aerea Lituana.

La Forza Aerea Lituana (Lietuvos Karinės Oro Pajėgos, LKP) è la componente aerea delle Forze Armate della Lituania, incaricata della difesa dello spazio aereo nazionale e del supporto nelle operazioni internazionali, in particolare quelle condotte sotto l’egida della NATO. Fondata nel 1919, la Forza Aerea Lituana è stata inizialmente disciolta nel 1940 a seguito dell’occupazione sovietica. Dopo la ritrovata indipendenza nel 1990, la Forza Aerea è stata riorganizzata e ristabilita nel 1992, svolgendo un ruolo fondamentale nella difesa nazionale e nella cooperazione con la NATO, di cui la Lituania è membro dal 2004. Il principale compito della Forza Aerea Lituana è quello di proteggere lo spazio aereo del paese, non solo garantendo la difesa contro potenziali minacce ma anche partecipando attivamente alle missioni internazionali di mantenimento della pace e sicurezza. Una delle missioni più rilevanti è il programma di Baltic Air Policing della NATO, che prevede l’impiego rotazionale di aerei da caccia da parte degli alleati per pattugliare lo spazio aereo dei Paesi Baltici, tra cui la Lituania. La base aerea principale della Forza Aerea Lituana è la Base Aerea di Zokniai a Šiauliai, da cui vengono gestite queste operazioni di difesa aerea. La Forza Aerea Lituana, pur essendo relativamente piccola rispetto ad altre forze aeree della NATO, è ben integrata con le forze alleate. Nel corso degli anni ha operato diversi tipi di velivoli, tra cui aerei da trasporto come il C-27J Spartan, impiegati per missioni logistiche e di trasporto. La Lituania ha anche operato aerei da caccia come i MiG-29 e i Su-27, ereditati dall’epoca sovietica, ma oggi la maggior parte delle sue operazioni di polizia aerea è svolta con l’ausilio degli aerei forniti da paesi membri della NATO. L’ingresso della Lituania nella NATO ha accresciuto il suo impegno nelle operazioni internazionali, partecipando a missioni di pace in paesi come l’Afghanistan e in altre aree dove la NATO è presente. La Forza Aerea Lituana svolge anche un ruolo importante nel rafforzare le capacità di difesa collettiva, conducendo esercitazioni congiunte con altri paesi membri e partner per mantenere l’interoperabilità e la prontezza operativa. Guardando al futuro, la Lituania ha concentrato i suoi sforzi nel modernizzare la sua Forza Aerea, potenziando infrastrutture e capacità operative, e continuando a rafforzare la cooperazione con gli alleati della NATO per affrontare le sfide emergenti nel contesto della sicurezza internazionale. Oltre al suo ruolo di difesa militare, la Forza Aerea Lituana è anche coinvolta in missioni umanitarie, come operazioni di soccorso in caso di disastri e evacuazioni mediche. In sintesi, la Forza Aerea Lituana, pur essendo una componente di dimensioni contenute, gioca un ruolo cruciale nella protezione del paese e nella sicurezza della regione, contribuendo alle operazioni di difesa collettiva e alle missioni internazionali sotto la NATO.

C.O.V.I. Comando Operativo di Vertice Interforze.

Le attività svolte in Teatro Operativo sono sotto il comando e controllo del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che rappresenta l’organo di vertice della Difesa Italiana per la gestione delle operazioni interforze. Il COVI è responsabile della pianificazione, del coordinamento e della direzione di tutte le attività militari, sia in ambito nazionale che internazionale, che coinvolgono le diverse Forze Armate italiane (Esercito, Marina, Aeronautica) e, quando necessario, le altre forze dello Stato. Nel contesto delle operazioni interforze, il COVI gestisce e armonizza le risorse delle varie componenti, garantendo l’efficacia e la sinergia delle forze in campo. Questo comando coordina le operazioni congiunte, ottimizzando l’impiego delle capacità delle forze terrestri, navali e aeree in scenari complessi, come esercitazioni multinazionali, missioni di pace, operazioni di contenimento delle crisi o di risposta a minacce. Il COVI si occupa anche della gestione delle risorse logistiche, dell’intelligence e della comunicazione interforze, nonché della supervisione delle operazioni speciali e delle operazioni in teatri di guerra. A livello operativo, il COVI ha il compito di assicurare che le forze armate italiane, sia nelle operazioni interne che in quelle all’estero, siano pronte a rispondere alle esigenze della sicurezza nazionale e alle missioni internazionali a cui l’Italia partecipa. L’Alto Comando della Difesa garantisce inoltre che le forze italiane siano integrate nelle operazioni della NATO, dell’Unione Europea o di altre coalizioni internazionali, coordinandosi strettamente con gli altri comandi alleati e partner. In sintesi, il COVI è il centro nevralgico delle operazioni militari interforze italiane, assicurando la gestione e l’esecuzione di missioni complesse a livello nazionale e internazionale, con un focus sulla cooperazione tra le diverse componenti delle forze armate e con le alleanze internazionali.

Conclusioni e Ringraziamenti

È stato per me un vero privilegio poter partecipare a questa missione in un contesto internazionale, un’esperienza che mi ha profondamente arricchito. Mi sento onorato di aver avuto l’opportunità di essere parte di qualcosa di così importante, dove ho potuto vedere e vivere in prima persona la straordinaria professionalità del personale, un autentico vanto per il nostro “made in Italy”, grazie anche alla qualità degli istituti di formazione della nostra Forza Armata. Ho visto con i miei occhi come la dedizione e l’impegno di ognuno siano stati fondamentali nel portare a termine con successo le missioni. I velivoli, sempre all’altezza, hanno svolto il loro ruolo con una precisione e una forza che ci hanno permesso di onorare e proteggere la pace e la sicurezza in un contesto davvero difficile. Desidero esprimere un sentito ringraziamento all’Ufficio Stampa dello Stato Maggiore della Difesa, all’Ufficio Stampa del Comando Operativo di Vertice Interforze, al Comandante della TFA 36° Wing BALTIC THUNDER II Block 67, Col. … Roberto Massarotto, al Magg. Stefania De Angelis, Capo Cellula Pubblica Informazione della TFA, e a tutti coloro che, con il loro impegno e la loro dedizione, hanno contribuito al successo di questa missione. Grazie per il vostro supporto, per la vostra costante presenza e per aver reso possibile questa esperienza unica. La vostra professionalità e passione sono stati un faro che ha guidato la nostra passione nel raccontare sempre il lavoro svolto lontano dalle vostre famiglie, cari e amici.

Testo & Foto di Alessio L. a cura di www.AB-AviationReporter.com

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